Un tessuto che si rigenera con i giovani

In questi ultimi mesi ben tre scampanotadôrs sono saliti alla Casa del Padre, dopo una lunga stagione di servizio; sono quasi venti coloro che ci hanno lasciato nel corso degli ultimi quindici anni. Molti altri per motivi legati all’età non possono più svolgere il loro servizio attivo salendo i nostri campanili, ma li incontriamo talvolta passando a trovarli nelle loro case o quando le campane sono disponibili “a terra” sul “castello mobile”.
La sensazione che a volte proviamo è quella di smarrimento, vedendo venir meno quelle generazioni che parevano inossidabili e che rappresentavano delle presenze fisse a tutti i nostri appuntamenti; è come quando i nonni non ci sono più.
Per fortuna sono diversi coloro che nonostante l’età ci vengono ancora a trovare nelle varie manifestazioni, rappresentando un po’ le nostre colonne a cui siamo particolarmente affezionati.
Eppure – ed è forse motivo di consolazione per chi vede gli anni avanzare – il posto che lasciano i nostri anziani non è un posto vuoto. I nostri campanili non sono né abbandonati né vuoti.
Nuove generazioni di suonatori si sono formate in questi anni e rappresentano un terreno fecondo. Proprio da questi ragazzi vogliamo cogliere qualche segno di speranza per il nuovo anno.
La scorsa settimana un gruppo di scampanotadôrs, provenienti un po’ da tutto il territorio, ha desiderato fare una donazione di sangue insieme: un’esperienza nuova che è davvero una bella testimonianza di quel “dono” che rappresenta un po’ lo stile del servizio.
Nei giorni scorsi un bel gruppo di giovani, ha dedicato ben due sabati pomeriggio alla pulizia e sistemazione di due torri campanarie a Cormòns, sporcandosi le mani e non solo, in vista della prossima edizione di “Campanili aperti”.
Si sono da poco conclusi i corsi di formazione a San Lorenzo Isontino e a San Pier d’Isonzo che hanno visto i campanili sempre pieni di giovani, tra cui diversi alla prima esperienza.
Molti dei nostri ragazzi stanno compiendo interessanti nuovi percorsi in campo lavorativo o universitario; alcuni di essi hanno anche iniziato un percorso di discernimento vocazionale.
Tanti segni che ci invitano a guardare con occhi di speranza il 2024. Buon anno associativo!

Andrea Nicolausig