Il Signore fa conto anche sui nostri sbagli ed errori…

“Padre, mi hai confidato: io mi porto addosso molti sbagli, molti errori. – Lo so bene, ti ho risposto. Ma Dio nostro Signore, che pure lo sa e ci fa conto, ti chiede solo l’umiltà di riconoscerlo. E la lotta per rettificare, per servirlo ogni giorno meglio, con più vita interiore, con un’orazione continua, con […]

25 Marzo 2024

“Padre, mi hai confidato: io mi porto addosso molti sbagli, molti errori.
– Lo so bene, ti ho risposto. Ma Dio nostro Signore, che pure lo sa e ci fa conto, ti chiede solo l’umiltà di riconoscerlo. E la lotta per rettificare, per servirlo ogni giorno meglio, con più vita interiore, con un’orazione continua, con la devozione e con l’impegno dei mezzi adeguati per santificare il tuo lavoro”. (Josemaria Escrivà, Forgia, 379).

Qualche giorno fa cercavo, nella confusione della mia biblioteca, un libro di poesie sulla Pasqua per trarre spunto per la predica di quel giorno, quando mi è venuto tra le mani un vecchio librettino, un mini tascabile scritto da un Santo spagnolo, Josemaria Escrivà de Balaguer, dal titolo “Forgia”.
Uno di quei libretti scritti a brevi frasi da leggere quando sei in treno, in autobus o stai aspettando la visita dal medico. Per far passare il tempo ecco che lo puoi prendere in mano e leggervi un pensiero o due o tre.
Sono pensieri brevi, incisivi pensati proprio per non richiedere se non mezzo minuto o due al massimo di lettura…
Poi chiudi il libretto e ci pensi su.
Utile per fermarti, magari andando da qualche parte a piedi, in una chiesa a far visita al Santissimo Sacramento.
Mi sono seduto, l’ho aperto a caso e sotto gli occhi mi è venuto il pensiero numero 379. Ci ho messo 20 secondi… mi sono alzato in piedi, l’ho riletto di nuovo e mi sono detto: “Ecco come il Signore ti parla…”.
È vero che la nostra umanità non è perfetta e molti pesi si accumulano nel corso degli anni e te la rendono pesante e difficile.
L’autore di questo pensiero parla di errori, di sbagli, non accenna direttamente al peccato anche se lo sottintende.
Parla di sbagli e di errori che si accumulano lungo il corso della tua vita. Il Signore lo sa e…. la cosa mi ha commosso… “ci fa conto”.
Sì, il Signore fa conto anche sui nostri sbagli ed errori non perché li ami, ma per il fatto che questi non ci rendono “perfetti”, ci lasciano con i piedi per terra e ci ricordano che da soli non possiamo volare alto.
Per volare abbiamo bisogno di ali che non sono nostre e che ci vengono donate.
Per avere queste “ali” dobbiamo passare attraverso la consapevolezza che tali sbagli ed errori esistono in noi, avere l’umiltà di riconoscerli e provare il profondo desiderio di superarli con un’azione di “rettifica” come si fa con un auto che deve essere riportata, in officina, all’equilibrio e alla funzionalità della sua costruzione.
Per questa operazione di rettifica spirituale abbiamo necessità di strumenti appositi, che sono i Sacramenti, la preghiera che sgorga dal cuore, il confronto con la Scrittura: tutto questo ci aiuterà a capire sempre più profondamente l’Amore di Dio per ognuno di noi e a rendere il nostro lavoro e il nostro servizio unitalsiano uno strumento santo attraverso il quale passa l’amorevolezza e la misericordia di Dio per tutti.

mons. Arnaldo Greco, assistente Sottosezione Unitalsi di Gorizia