“Tutto questo è il Pellegrinaggio nazionale!”

Sorelle e barellieri da tutte le regioni d’Italia, orgogliosi di esporre lo stendardo della propria sottosezione, tanti malati sulle carrozzine, una gran fila di sacerdoti e parecchi vescovi, grandi e curate celebrazioni: tutto questo è il Pellegrinaggio Nazionale dell’Unitalsi. È una tradizione che si rinnova ogni anno, che ha avuto origine dal Pellegrinaggio Nazionale italiano […]

15 Novembre 2023

Sorelle e barellieri da tutte le regioni d’Italia, orgogliosi di esporre lo stendardo della propria sottosezione, tanti malati sulle carrozzine, una gran fila di sacerdoti e parecchi vescovi, grandi e curate celebrazioni: tutto questo è il Pellegrinaggio Nazionale dell’Unitalsi.
È una tradizione che si rinnova ogni anno, che ha avuto origine dal Pellegrinaggio Nazionale italiano fino dal diciannovesimo secolo, quasi a ridosso delle apparizioni dell’anno 1858.
Allora ogni pellegrinaggio era un’avventura se non un azzardo: lenti treni fumiganti, duri sedili di legno, i passaporti alla frontiera, le provviste di cibo nelle sporte di tela o di rafia, il tormento del caldo o del freddo. Il pellegrinaggio singolo era un’esperienza che solo pochi potevano permettersi; perciò, l’organizzazione “Pro Terra Santa e Lourdes” raccoglieva i pellegrini di tutta Italia come già facevano annualmente altre nazioni.
Oggidì le condizioni di viaggio e di alloggio sono migliorate, forse a scapito dello spirito di sacrificio e di devozione; rimane però il carisma dell’Unitalsi: lo spirito di servizio che animò nel lontano 1903 il fondatore e che ogni giorno si rinnova nell’amorevole cura verso i malati, gli anziani, i fanciulli e chiunque si trovi in difficoltà.
Aurelio

La Madonna di Lourdes in regione

Mentre scrivo la statua della Madonna di Lourdes arriverà in Friuli, a Palmanova. Io me la vedo arrivare come una di famiglia che viene a farmi visita con la valigetta e l’ombrello in mano. Per me Lei è come una seconda mamma, visto che la prima l’ho persa diversi anni fa. Confido in lei, le chiedo consiglio e sono certo che mi ha esaudito nella richiesta di guarigione di una persona cara.
Oggi però, mentre l’attendo sul sagrato della chiesa sono demoralizzato e triste. Mi sembra che alcuni problemi siano irrisolvibili. Sto parlando delle guerre presenti, dell’immigrazione e del diffondersi nella nostra società della cultura woke. Tutti avvenimenti che produrranno cambiamenti decisivi nel modo di vivere nostro e dei nostri figli. Certo, se il Signore volesse, potrebbe schioccare le dita e sistemare tutto, ma questo pensiero, mi fa capire la Madre, è sbagliato profondamente perché tanto siamo stati amati da ricevere in dono la libertà di decidere come vivere. L’eterno dilemma dell’uomo: decidere se fare il bene o il male. Ma io che cosa c’entro con tutto questo? La Madonna mi dà un’indicazione misteriosa: “Entra nella basilica di Aquileia e guarda il mare”. Ma dall’interno della basilica certo il mare non si vede. Poi ricordo: una parte del pavimento raffigura un mare dove nuotano un’infinità di pesci. In un’altra parte del mosaico i pesci vengono pescati!
L’allegoria è evidente: se non saremo pescati non entreremo nella chiesa e non diventeremo neanche pescatori di altri uomini. La salvezza è accanto a noi e ogni giorno il Signore si fa incontrare per regalarci la pienezza del vivere. “Certo – prosegue la Madonna – dovete pregare e uscire in processione portando la fiaccola che illumini gli altri uomini.”
Il mio più grande amico si chiama Pietro. Anche lui ultimamente è un po’ stanco. Dico a lui che quello che fa è una cosa grandissima, basta che la offra a Dio. Se poi vorrà approfondire il senso della propria vita potrà sempre entrare a far parte della grande famiglia unitalsiana.
Grazie Madre per il tuo viaggio in Friuli.
Aldo

Don Nino : un libro aperto per tutti

Don Valentino (don Nino per tutti), per chi l’ha conosciuto, è stato un libro aperto per tutti, era lui che raccontava, raccontava e anche ripeteva con tanto orgoglio tutti i passaggi e i luoghi della sua vita sacerdotale e i suoi aneddoti: tanti i suoi scontri, tanti.
Ha amato tutte le persone che ha conosciuto nelle varie parrocchie e le generazioni di giovani che gli hanno voluto bene.
Il mio ricordo della sua persona e personalità risale a oltre trent’anni fa, quando ha ricevuto l’incarico di economo diocesano dall’arcivescovo mons. Antonio Vitale Bommarco, presso la Curia Arcivescovile di Gorizia.
Io e la mia collega Barbara c’eravamo già, come impiegate.
Arrivando ha impostato da subito il suo e gli altri uffici in maniera molto aperta a tutti, bisognava accogliere con cordialità e con tanto rispetto i tanti sacerdoti che allora passavano per vari servizi che l’Economato dava e proponeva.
Un esempio banale: in ogni stanza dovevano esserci i cioccolatini e le caramelle che lui forniva come segno di accoglienza e di dolcezza. Tutto il personale degli uffici di Curia, quello passato e quello presente lo ha stimato e rispettato. Ha servito tre arcivescovi, tutti con molto impegno e correttezza.
Il suo lato umano veniva sempre fuori, un carattere molto forte, decisionista, non sempre si metteva in discussione; ma facendolo ragionare era anche uomo di ascolto.
Uomo di grande Fede, la preghiera anche in ufficio veniva praticata, il mezzogiorno era scandito dalla preghiera dell’Angelus, ci si fermava e si recitava anche con chi in quel momento si trovava lì.
Parrocchie, economato, comunità sacerdotale hanno accompagnato don Nino fino all’ultimo della sua vita, tranne un breve tempo passato presso la Casa di Cura Villa San Giusto, anche lì accolto con tanto amore dai sacerdoti presenti, dalla suore di San Vincenzo e dal personale, come è stato anche molto presente il personale della comunità sacerdotale.
Vogliamo ora pensarlo accolto dal Signore, presentandosi a Lui umilmente, dopo quasi 70 anni di vita sacerdotale, premiato per la sua generosità d’animo e per la sua Fede, e che ora si ricordi di noi che abbiamo camminato con lui una parte della sua vita.
Grazie al suo buon cuore molte associazioni di volontariato hanno avuto sostegno per le loro attività, non ultima l’Unitalsi di Gorizia.
Grazie don Nino. A Lourdes ai piedi della Grotta La ricorderemo sempre.
Nevina

Giornata dell’adesione

In occasione della Giornata dell’Adesione dell’Unitalsi – che noi celebreremo domenica 26 novembre a Fossalon -, vorrei esortare tutti i nostri soci a riflettere sull’importanza della loro adesione all’associazione. Purtroppo alcuni non partecipano alle nostre attività durante l’anno; per queste persone la Giornata dell’Adesione può essere un’opportunità per ritrovare le motivazioni e rinnovare il proprio impegno e la propria appartenenza all’Unitalsi. Quest’anno la nostra Giornata dell’Adesione sarà celebrata diversamente rispetto agli anni scorsi, la vivremo come un vero e proprio incontro di formazione: ascoltando le testimonianze di alcuni nostri soci e con la guida del nostro assistente don Arnaldo, affronteremo il tema “La chiamata nella storia della salvezza”. La giornata si concluderà con la celebrazione eucaristica. Spero che tanti possano partecipare e trarne beneficio. Per poter continuare nella nostra opera a favore delle persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto, ci serve il contributo di tutti.
Sandro

Nella Casa del Padre

È tornata alla Casa del Padre la signora Maria Reggente. Per lunghi anni è stata nostra socia, avendo partecipato a tanti pellegrinaggi a Lourdes come sorella.

Prossimi appuntamenti

– 26 novembre, ore 15.15: Giornata dell’Adesione, presso la parrocchia di Fossalon (Grado). Alle 17.30 la Messa, al termine ci sarà un momento conviviale.
– 8 dicembre: Festa degli Auguri, a Monfalcone, presso la parrocchia di San Giuseppe rione Largo Isonzo.
– 13-15 dicembre: pellegrinaggio a Roma, in occasione dell’udienza dell’Unitalsi con Papa Francesco giovedì 14 dicembre. Per informazioni contattare Miriam (cell. 328 8410103), Nevina (cell. 340 0718745) o Sandro (cell. 3287310960).
– 28 gennaio 2024: assemblea annuale dei soci, a Lucinico.