Il volontariato non si ferma mai

Proprio sul finire del 2022 la Chiesa diocesana ha affrontato una nuova necessità: l’accoglienza straordinaria di richiedenti asilo rimasti esclusi dall’ospitalità del Cara – Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo di Gradisca d’Isonzo. La risposta, sostanzialmente immeditata, è stata possibile grazie alla disponibilità della parrocchia di San Valeriano, della Caritas diocesana e parrocchiale, dell’amministrazione comunale, di numerosissimi volontari e dell’intera comunità.Una risposta che ha fatto sì che quasi 40 persone potessero trovare un giaciglio al caldo, in particolare durante le umide e fredde nottate che hanno caratterizzato le ultime settimane di novembre e le prime di dicembre.Un impegno che ha coinvolto tanti volontari anche durante le festività da poco trascorse. Abbiamo contattato Franco Colautti, coordinatore alla logistica e delegato per la Caritas diocesana all’accoglienza a Gradisca, e con lui abbiamo fatto il punto sulla situazione.

Franco, come sta andando l’accoglienza e quante persone sono attualmente accolte?Nel corso delle ultime settimane abbiamo registrato un calo notevole delle presenze al dormitorio d’emergenza. Dopo Natale siamo passati prima a 13 unità e da qualche giorno il numero si è assestato sulle 10 presenze ogni sera. Non so se qualcuno dei circa 35 – 38 ragazzi che ospitavamo prima è riuscito a trovare accoglienza al Cara o se semplicemente si sono spostati verso altre destinazioni. Inoltre le temperature tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio non sono state così rigide, perciò credo che alcuni potrebbero essere rimasti all’interno della tenda posta nei pressi del Cara. Sono però tutte supposizioni, non so a cosa effettivamente sia dovuto il calo numerico.Da un paio di sere ho inoltre osservato volti nuovi rispetto ai “soliti” che trovavano qui accoglienza nel periodo di novembre e dicembre; alcuni sono anche molto giovani.Per quanto riguarda noi volontari, anche se gli ospiti ora sono in minor numero non abbiamo cambiato modalità e siamo sempre in sei persone che ruotano ad ogni servizio.Continuiamo finché ce ne sarà la richiesta, perché anche se sono “soltanto” 10 persone, vuol dire che 10 individui non dormono all’addiaccio.

Come avete trascorso le recenti festività, tanto i ragazzi quanto voi volontari?I ragazzi hanno trascorso la prima notte dell’anno in totale tranquillità. Sentivano probabilmente più l’esigenza di farsi una doccia e poter andare a riposare subito. Alcuni sono rimasti svegli a chiacchierare e a giocare a carte.Per quanto riguarda i volontari, ci siamo un po’ divisi per “qualità familiare”: io, che abito da solo, ho fatto la notte del 1° gennaio, un paio hanno prestato servizio il 31 dicembre in coppia, marito e moglie, stessa cosa per il Natale. Abbiamo cercato di non impegnare magari le famiglie nei momenti di festa, ma i servizi sono stati svolti, ciò significa che qualcuno si è offerto, mettendo a disposizione il tempo di festa per essere accanto agli altri.

I ragazzi accolti sono sempre pakistani? Accennavi al fatto che alcuni sono molto giovani…Come provenienza sono sempre pakistani, tutti decisamente giovani e negli ultimi giorni, come appunto accennavo, abbiamo notato che l’età si è abbassata ancora e in molti hanno sui 18, al massimo 19 anni.Non sappiamo cosa facciano durante il giorno, può darsi impieghino del tempo per sbrigare le pratiche amministrative, magari a Gorizia, o che passino la giornata cercando riparo da qualche parte, ma anche in questo caso sono tutte supposizioni. Da noi, anche se apriamo alle 20, verso le 19.15 ci sono già persone che si mettono in fila per poter entrare al dormitorio.

Avete bisogno di qualcosa in particolare o le donazioni sono sufficienti?In questo momento abbiamo abbastanza disponibilità: ci sono ovviamente i costi per il riscaldamento, luce e acqua ma per quanto riguarda gli alimenti, essendo preparati per un’accoglienza di almeno 30 persone, cibo c’è per tutti grazie alle tante donazioni spontanee che ci sono arrivate.Anche di volontari se ne stanno aggiungendo sempre più, in molti arrivano da paesi di tutto l’isontino; vengono inseriti nei vari gruppi e tutti, a turno, hanno la possibilità di svolgere un momento di servizio. Ciò rende il compito più leggero per tutti quanti perché, invece di svolgere più volte alla settimana il servizio, lo si può fare una sera sola. Più siamo, più ci veniamo incontro e ci alleggeriamo vicendevolmente. In ogni caso tutti sono veramente disponibili e compiono il servizio con entusiasmo; molte volte alcuni dei volontari, anche se non in servizio, passano semplicemente per un saluto e per vedere come va. C’è grande solidarietà e amicizia, l’essere volontario è diventata una parte della loro vita.Colgo l’occasione per porre un grande ringraziamento a tutti i volontari, che continuano a svolgere il loro servizio, feste comprese, senza porre mai nessun problema e un ringraziamento sentito anche a tutti coloro che, nel corso delle diverse settimane, hanno donato e continuano a donare, in maniera generosa e gratuita, desiderosi di poter essere d’aiuto.