Ronchi dei Legionai: i dieci lustri di don Umberto festeggiati a Maria Madre

Il suo percorso incominciò il 29 giugno del 1965 quando fu nominato sacerdote dall’arcivescovo Andrea Pangrazio nella patriarcale di Aquileia. Celebrò la sua prima messa il 4 luglio dello stesso anno nel rione di S.Nicolò a Monfalcone, dove risiedevano i genitori. Il 3 settembre del 1965 ricevette invece la nomina di vicario parrocchiale nella chiesa di San Lorenzo Martire di Ronchi dei Legionari, dove ha vissuto accanto a Don Virgulin. Don Umberto svolse inoltre campi scuola estivi in montagna , dove ha tenuto corsi di dopo scuola per i bimbi dei luoghi e ha avviato anche alcuni lavori di manutenzione di strade, chiese e cimiteri dei paesi della Carnia.Tra il 1968 e il 1969 il sacerdote fu chiamato a collaborare per le conferenze di Raoul Follereau, fondatore della giornata mondiale dei lebbrosi, il quale consigliò alla diocesi goriziana di sostenere i paesi della Costa d’Avorio. Nell’aprile del 1970 è stata avviata la prima missione a Cossu e ancora oggi la nostra diocesi sostiene i paesi della Costa d’Avorio. Il 1° ottobre 1975 Don Umberto ricevette l’incarico dall’arcivescovo Cocolin di preparare il terreno per la nascita della nuova parrocchia Maria Madre della Chiesa.Il 4 gennaio del 1982 incominciarono i lavori per la costruzione della chiesa. Maria Madre fu inaugurata il 4 novembre 1984. Ronchi ha deciso di festeggiare i cinquanta anni di sacerdozio di Don Umberto domenica 28 giugno. La giornata prevede in mattinata la messa solenne accompagnata dal coro Primovere alle ore 10.30, a cui seguirà un pranzo comunitario alle ore 12.30. Nel pomeriggio alle ore 17.30 i festeggiamenti continueranno con l’ascolto del concerto dell’orchestra d’archi della scuola di musica di Farra d’Isonzo. Lunedì 29 giugno la festa si concluderà con la Santa Messa alle 18.30 di ringraziamento, a cui seguirà un rinfresco. L’arcivescovo sarà impossibilitato ad assistere a questo evento, ma ha inviato a Don Umberto un biglietto di augurio per la sua festa.Sono invitati oltre alle autorità e ai sacerdoti locali anche tutte le comunità dell’Isontino oltre a quelle di Ronchi, per festeggiar un uomo che è stato dedito alla sua chiesa e che ha cercato di aiutare con i propri mezzi le persone, specialmente i giovani.