Monfalcone: il dolore ci unisce tutti

“Questo sangue è nostro, questo pianto è nostro. Il dolore ci colpisce tutti, dobbiamo unirci per non essere più vittime di questi nemici dell’umanità”. Questo il forte slogan che è stato sostenuto con vigore dalla comunità bengalese di Monfalcone nella manifestazione di venerdì 22 luglio per dire “no al terrorismo”. Un incontro voluto e sostenuto dall’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco, Silvia Altran, e da quella provinciale di Gorizia, a nome della quale era presente il presidente Enrico Gherghetta. A prendere parte all’iniziativa sono state quasi trecento persone provenienti dal Bangladesh e ad oggi residenti nel comune bisiaco. A prendere la parola per prima è stato il sindaco, Silvia Altran, che ha osservato con “estrema gioia” come fossero presenti “tanti bambini, simbolo di una comunità che qui vive, lavora e soprattutto va a scuola”, sintomo dunque di buona integrazione. Al primo cittadino ha fatto eco Gherghetta che ha riletto il messaggio della comunità ricordando come “il sangue è uguale in tutto il mondo” così come “il dolore è uguale in tutto il mondo”, quando si parla di terrore e di violenza le vittime non possono essere classificabili, dunque, in serie, la sofferenza è unica a livello internazionale anche se il modo di viverla può modificarsi a seconda delle tradizioni dei vari paesi. “La presenza non solo di uomini, ma anche di donne e bambini” ha poi concluso il presidente è perché “volete vivere qui in pace”, rivolgendosi direttamente ai presenti. È stata quindi la volta del console bengalese a Milano, Rezina Ahmed, le cui parole sono state tradotte da Rejaul Haq, portavoce del Centro Culturale Islamico di via don Fanin a Monfalcone. Il console ha ricordato come “il cordoglio di tutta la comunità bengalese vada alle vittime di Dakha e le condoglianze alle famiglie delle vittime”. E ancora “l’Islam condanna la violenza, l’Islam è una religione di pace. Quelli che uccidono le persone sono assassini e nemici dell’umanità. Noi siamo qui per condannare il terrorismo […] come è stato fatto in Bangladesh con la tolleranza zero verso gli assassini”. Il portavoce del Centro Islamico ha infine sottolineato come nella stessa giornata per rispetto verso i familiari delle vittime dell’attentato terroristico nella cittadina del Bangladesh, tutti i negozi gestiti da membri della comunità bengalese di Monfalcone sono rimasti chiusi dalle 7 alle 8.30. Un segno più che evidente di rispetto del dolore altrui e vicinanza ai familiari delle vittime. Le parole sono state tradotte in fatti che hanno parlato da sé, non necessitando di ulteriori spiegazioni.