Da Aquileia a Sveta Gora camminando sui percorsi di “Walk2Spirit”

Un cammino che guiderà turisti e pellegrini alla scoperta dei luoghi da Aquileia a Sveta Gora. Questo l’intento di “Walk2Spirit”, progetto finanziato attraverso lo Small Project Fund – SPF GO! 2025 che fa parte del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021- 2027 dedicato alle iniziative nell’ambito della Capitale europea della Cultura 2025 Nova Gorica-Gorizia e gestita dal GECT GO, che attraverso bandi dedicati finanzia progetti di piccola durata e budget.
Il progetto vede come lead partner il santuario di Sveta Gora in Slovenia e come project partner la Fondazione Socoba, che gestisce la Basilica di Aquileia.

Gli obiettivi del progetto
Il risultato principale del progetto è la realizzazione di un cammino che guiderà turisti e pellegrini alla scoperta dei luoghi da Aquileia a Sveta Gora. Oltre a questo, il progetto prevede anche la ristrutturazione e l’apertura di strutture ricettive nel convento di Sveta Gora, la realizzazione di una proposta di cammini organizzati per gruppi, la formazione di giovani accompagnatori, l’organizzazione di conferenze transfrontaliere internazionali e altre attività culturali di valenza europea.
Il cammino da Aquileia a Sveta Gora, denominato anche “Iter Goritiense” è pensato per essere percorso in gruppo con un accompagnatore o in solitaria, a piedi o in bici.
“L’obiettivo del progetto è portare sul territorio il maggior numero di persone possibili, specialmente giovani, provenienti da tutta Italia, dalla Slovenia e dall’Austria sfruttando anche il giubileo che ricorre nel 2025 e che prevede un flusso notevole di pellegrini anche sul nostro territorio, radice spirituale europea, crocevia di popoli e culture” ha affermato Mattia Vecchi, project manager per la Fondazione Socoba.

Tra ferite e rinascita
Il cammino goriziano da Aquileia a Sveta Gora interseca tutti i motivi culturali e storici connessi con la capitale europea della Cultura 2025 toccando i temi delle radici, delle ferite e della rinascita. “Il cammino della lunghezza di 80 km viene percorso in più parti.
Inizia ad Aquileia e si snoda lungo la pianura, tra i campi, lungo il fiume Isonzo fino a raggiungere Sagrado. Dal punto di vista della conformazione del terreno segue un altro tratto del tutto diverso del percorso attraverso il Carso (inizialmente su territorio italiano, ma poi anche su quello sloveno), dove salite e discese più brevi si susseguono come onde, e l’escursionista può godersi la natura selvaggia lontano dall’ambiente urbano alla scoperta di diversi siti di interesse storico fino a raggiungere il castello di Merna. Da qui inizia la terza tappa, sempre pianeggiante, che dopo aver costeggiato il fiume Vipava, tra piantagioni e campi, porta i pellegrini attraverso le due Gorizie. L’ultimo atto del percorso è la salita di 6 km per raggiungere Sveta Gora” ha raccontato Nace Novak, project manager per Sveta Gora.

Cultura e storia verso Go!2025
L’arrivo a Sveta Gora consente di immergersi nel meraviglioso panorama dei monti goriziani e di contemplare dall’alto il cammino percorso. Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Socoba, ha sottolineato come “il percorso da Aquileia a Monte Santo interseca tutti i motivi culturali e storici connessi con la capitale europea della Cultura 2025.
Si inizia con un’ampia riflessione sulle radici del territorio, resa possibile soprattutto dalla visita di Aquileia e di San Canzian d’Isonzo.
Nel primo caso, Aquileia testimonia oltre ventidue secoli di storia, grazie alle vestigia archeologiche relative alla città romana, alle presenze di memorie paleocristiane, soprattutto attraverso la straordinaria basilica patriarcale, con i suoi mosaici, le strutture medievali e rinascimentali, l’attuale configurazione anche in ordine al turismo internazionale. San Canzian, oltre ai segni che ne fanno il secondo polo archeologico della Regione, è celebre per la memoria dei giovani santi martiri, la cui tomba è stata scoperta dagli archeologi negli anni ’60 del XX secolo.
Dopo aver a lungo costeggiato lo splendido fiume Isonzo/So¤a, l’itinerario continua sul Carso, da Sagrado a Mirenski grad, permettendo di scoprire e meditare sulle ferite inferte dalle guerre e dai conflitti nazionalisti. Il passaggio attraverso le trincee, le cannoniere, i piccoli cimiteri di guerra ricorda a tutti quanto sia importante, ma anche difficile, mantenere fede alla vocazione di una terra che da sempre è luogo di incontro e di passaggio. Là dove ci si è dimenticati dell’importanza della valorizzazione di tutte le culture e le lingue presenti, la conseguenza è stata tanto sangue versato, nel corso di quelle che furono giustamente definite inutili stragi e orrende carneficine.
La terza parte del percorso è dedicata alla Rinascita. Si percorrono i campi attorno a Nova Gorica e Gorizia, si nota il fervore artigianale e industriale, senza tacere le problematiche anche attuali.
Soprattutto si entra nelle due città che in realtà sono un unico territorio. La vecchia Gorizia suscita pensieri di abbattimento di muri, superamento di confini e gusto per una libertà fondata proprio sulla pace e sulla giustizia. Il parco Basaglia ricorda l’avvio della rivoluzione in psichiatria che ha portato alla liberazione di coloro che erano rinchiusi nei manicomi di tutta Italia. La “nuova” Gorica è una permanente espressione degli stili urbanistici e architettonici della seconda metà del XX secolo, con una particolare attenzione alla lotta per la liberazione dalle piaghe del nazismo e del fascismo.
Infine, la salita a Sveta Gora (Monte Santo) consente di immergersi nel meraviglioso panorama dei “monti goriziani” e di contemplare dall’alto il cammino percorso.
Un cammino che riguarda ogni pellegrino e viandante, ma che simbolicamente richiama la strada di tutti coloro che, in tanti e diversi modi, hanno contribuito a trasformare un confine apparentemente invalicabile, in una frontiera aperta al permanente confronto, esempio per l’Europa e per il Mondo di come l’unità nella valorizzazione della meraviglia delle diversità sia veramente il proficuo ed efficace cammino verso la realizzazione di un territorio di pace, giustizia e verità”.