Parrocchia del Redentore: un percorso di continuità

Il gruppo è a Ravascletto nella casa della parrocchia di Sant’Ambrogio per vivere un’esperienza nel  ’percorso di continuità’, dopo la prima comunione e verso la Cresima. Un percorso non obbligatorio che questi 26 ragazzi della parrocchia del Redentore in Monfalcone hanno deciso di fare assieme alle loro catechiste, aiutate in questo ’campo’ da un gruppetto di animatori.L’estate è il momento in cui queste esperienze diventano possibili e molti gruppi parrocchiali scelgono di viverle. C’è nelle catechiste e nei sacerdoti che le affiancano la consapevolezza che un periodo di vita assieme aiuta a crescere anche nella fede, facendo diventare esperienza di vita le proposte ed i progetti che nel corso dell’anno arrivano alle ragazze e ai ragazzi sotto forma di ’insegnamento’.Per quanto si cerchi di rendere ’esperienza di vita’ gli incontri settimanali o quindicinali negli ambienti parrocchiali, la percezione dei valori e delle proposte è ancora a livello di testimonianza ’parlata’. Nel ’campo estivo’, c’è più spazio per le relazioni interpersonali, per una riflessione tranquilla, per conoscere meglio se stessi e sentire i valori come fatto di vita in relazione con gli altri.Mentre rifletto su questi temi con una delle catechiste del gruppo, dall’interno della casa arrivano fresche voci giovanili, accompagnate da una chitarra. Stanno provando i canti per la messa. Dall’altra, all’ombra degli alberi ai bordi del campetto di calcio, tre sacerdoti sono in dialogo con ragazze e ragazzi che desiderano ricevere il sacramento della riconciliazione. Si erano da poco alzati da un ’cerchio’ dove si erano preparati assieme a questo momento. E poi avanti a giocare, a preparare la tavolata per mangiare all’aperto, a mettere a posto la casa, mentre in cucina c’è chi collabora con le due ’cuoche’ intente a preparare il pranzo.Pezzi di vita comune che diventano esperienza di come vivere assieme. I ’campi’ sono un bel momento dal quale ragazze e ragazzi, ma anche gli adulti, escono arricchiti e che portano a rchiedere di fare ancora esperienze di questo tipo. Ed è qui che la riflessione si porta su come oggi ci sia la necessità di evolvere ’i modi’ della catechesi rivolta a ragazze e ragazzi, ma anche agli adulti.Se il percorso di o verso la fede vissuta deve essere un’esperinza di incontro con Gesù e con la comunità cristiana, il tradizionale trovarsi per la catechesi, per quanto perfezionata in contenuti e metodi, appare insufficiente proprio perchè non riesce a dare ’continuità’ all’esperienza dei giovani e degli adulti.Nel nostro riflettere entra quindi con forza quel percorso di iniziazione cristiana che il vescovo Carlo, nell’ultima assemblea diocesana, ha chiesto di tradurre e interpretare nella vita quotidiana delle comunità locali. Va in discussione il vecchio concetto di istruzione religiosa e di dottrina per riportare al concetto missionario dell’incontro con Gesù e la comunità credente.Il passo non appare facile, soprattutto se ci fidiamo più delle nostre capacità che della presenza creativa dello Spirito. Eppure, l’esperienza che facciamo con ragazze e ragazzi, adolescenti, giovani e adulti, ci stanno dicendo che l’insegnamento non è sufficiente e non basta a far crescere la presenza della comunità cristiana.Restando nel campo di ragazze e ragazzi che vediamo vivere con gioia e serenità le esperienze dei campi estivi, non possiamo non chiederci quale ruolo e quali attenzioni abbiamo dedicato alle loro famiglie e in quale modo la vita delle nostre comunità si è attrezzata per accoglierli e dare un futuro ad un’esperienza che non si conclude con la comunione o la cresima, ma chiede di maturare e vivere dopo questa prima fase di iniziazione.E così la visita al ’campo estivo’ dei ragazzi della parrocchia del Redentore, simile per idealità e impegno a quelli di tante altre comunità parrocchiali, ci riconduce, mentre torno in macchina con il parroco di Sant’Ambrogio e un sacerdote suo collaboratore, a riflettere sul tema principe di questo nostro periodo: il ritorno all’iniziazione cristiana.