Genitori e bambini insieme alla scoperta della comunità dei frati Cappuccini

Come far vivere ad un gruppo di bambini con i loro genitori alcuni momenti di riflessione e di serenità, un tempo “vuoto” dedicato a sé stessi e ai propri cari, con allegria, recuperando il significato profondo della Pasqua? Con questa domanda un gruppo di catechisti e i sacerdoti della comunità parrocchiale di Gradisca si sono rivolti ai frati della comunità dei cappuccini di Gorizia, che da anni vivono concretamente la solidarietà aprendo tutti i giorni la loro mensa alle persone in stato di necessità (sia italiani, sia immigrati). È nata così l’idea di uscire dalla parrocchia e di andare a trovare la comunità dei frati, i quali hanno accolto i bambini delle varie realtà associative della parrocchia di Gradisca che si preparano all’incontro con Gesù, assieme ai loro genitori, proponendo agli uni di fare il pane, agli altri di rispolverare tradizioni culinarie della nostra zona legate alla Pasqua, comunicate da persone della porta accanto che si sono rese disponibili. Il pane, e più in generale il cibo preparato con il lavoro delle proprie mani e soprattutto con impegno e amore, rappresenta il modo con cui ogni uomo non solo provvede al proprio sostentamento ma anche si mette in relazione con gli altri, attorno alla tavola, riconoscendone il valore spirituale oltre che materiale: attorno alla tavola le persone si nutrono di ciò che è essenziale per l’uomo, e cioè relazioni, affetti, dialogo, incontro, appartenenza, e alla tavola si accolgono anche persone nuove, per costruire un legame dal sapore “umano”. Frà Luigi ha guidato alla riflessione i genitori attraverso la visione di un film sul tema dell’educazione e dell’accoglienza dello straniero, ed anche ripercorrendo alcuni episodi biblici nei quali Dio si manifesta come Colui che nutre l’uomo, e che lo spinge a considerare il cibo un vettore di comunione, di solidarietà, di rispetto e di accoglienza dell’altro nella sua dignità, per offrirgli una possibilità di riposo e riscatto dopo le avversità della vita: ecco la ressurrezione! Alla fine tutti insieme hanno condiviso il pane preparato dai bambini, il dolce pasquale preparato da Giuseppe, e ammirato le uova decorate da Milvia e Marisa, con dono finale ai frati di un albero di pere per il loro orto: l’obiettivo di un pomeriggio insieme, rilassato, divertente, istruttivo è stato raggiunto, e questa esperienza speriamo costituisca un piccolo passo nella costruzione di un cammino di fede per tutti, grandi e piccini.