Marco Girardo direttore di “Avvenire”

È stata ufficializzata la scorsa settimana la nomina di Marco Girardo a nuovo direttore del quotidiano Avvenire.Girardo, classe ’72, originario di Vermegliano, è un giornalista, saggista, conduttore radiofonico ed esperto nella transizione dell’informazione nel contesto digitale. Impegnato in attività con Azione Cattolica fin dal ’91, si è laureato in Filosofia all’Università di Trieste ed ha conseguito un master in Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha iniziato la sua carriera scrivendo per il nostro settimanale diocesano Voce Isontina di Gorizia e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste e dal 2000 lavora per Avvenire, di cui guida la redazione di Economia e Politica economica dal 2011. Nel 2020 ha avviato il progetto editoriale multimediale di Avvenire “L’economia civile” e dal 2022 fa parte del Comitato scientifico del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica.Un libro che Marco Girardo ha scritto alcuni anni fa, si intitola “Il cielo non ha frontiere. Storie di confine”.L’augurio che gli facciamo da queste colonne che hanno ospitato i suoi primi articoli e poi, più recentemente, alcune interviste sulla realtà economica del nostro Paese, è di continuare ad essere anche da direttore di Avvenire un “uomo di confine”. Dove il confine va inteso prima di tutto nella sua accezione latina cum-finis, quindi come luogo dell’incontro, del dialogo, dell’ascolto e della reciproca crescita fra realtà diverse ma destinate a rimanere “distanti” solo per chi non le sa vivere.Un’esperienza che diventa fondamentale in un tempo di trasformazioni profonde come quello che interessano il mondo dell’informazione, alla ricerca di una propria identità anche nell’era digitale. Sapendo – come ci ha ricordato papa Francesco – che “mai il virtuale potrà sostituire la bellezza degli incontri a tu per tu ma che, comunque, il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani”. A Marco Tarquinio, ospite in questi anni di innumerevoli incontri, conferenze e dibattiti in diocesi, il ringraziamento per l’attenzione e le colonne dedicate alla Chiesa goriziana ed al territorio isontino.