Grande festa! San Nicolò arriva in piazza Vittoria

Domenica 5 dicembre la Caritas diocesana e la Croce Rossa italiana – Comitato di Gorizia, con la stretta collaborazione dell’Humanitarno druµtvo KID di Nova Gorica organizzano un pomeriggio completamente dedicato ai più piccoli. Alle ore 15 in piazza Vittoria a Gorizia arriverà San Nicolò, portando tanti pensierini per tutti i bambini che parteciperanno.Accanto ai doni, ai piccoli verrà consegnata anche la storia “San Nicolò – il santo della Carità”, un racconto speciale che condividiamo con tutti voi.

“San Nicolò – il santo della Carità”Nel lontano oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola. Un giorno sentì dire che lontano lontano, in occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la fame, perfino i bambini piccoli. Chiamò allora tutti gli abitanti della città e chiese loro di portargli i migliori frutti dei loro orti e dei loro campi. Questi tornarono poco dopo con grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la farina, pane bianco e dolcetti al miele. Il vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave. Era una nave imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima che splendeva sotto i raggi del sole.Iniziarono il viaggio verso occidente, e il vento si mise subito ad aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta. Ci impiegarono sette giorni e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la sera. Per le strade non si vedeva anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre.Il vescovo Nicola bussò ad una di esse. In quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini. La donna, sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità. I bambini obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi tornarono tutti insieme a casa.Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perché nel pomeriggio erano andati a far legna nel bosco.Rientrando in casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse, mandarini, pane e dolcetti al miele. E lì vicino c’era anche un grande sacco pieno di chicchi di grano. Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi crebbero sani e vivaci.Così San Nicola ogni anno, si mette in viaggio per venire da noi. Qualcuno iniziò a chiamarlo con altri nomi: Santa Claus, Nikolaus o in Italia Babbo Natale. Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie. E ancora più conosciuto in Occidente per il suo amore verso i bambini e porta ogni anno i suoi doni per ricordargli che presto sarà Natale.

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“Amicizia” – Il tema proposto per questa II^ settimana di Avvento

In questa seconda settimana di Avvento il tema proposto ai bambini, mediante il gioco che hanno ricevuto, ha come tema l’amicizia. Un aspetto della nostra vita che sperimentiamo fin da piccoli e che, se ci pensiamo bene, ha un valore sociale ed educativo importante.Infatti la parola amicizia in realtà, come l’amore, è molto usata ed abusata in questo tempo caratterizzato da relazioni brevi che passano attraverso i social network, fatte a distanza e senza un vero coinvolgimento personale. L’amicizia, come la carità, è paziente non è invidiosa, ma crede, spera, sopporta… ed è difficile da incontrare. Ha bisogno di tempo, di essere coltivata e condivisa:”L’amicizia non è una relazione fugace e passeggera, ma stabile, salda, fedele, che matura col passare del tempo. È un rapporto di affetto che ci fa sentire uniti, e nello stesso tempo è un amore generoso che ci porta a cercare il bene dell’amico. Anche se gli amici possono essere molto diversi tra loro, ci sono sempre alcune cose in comune che li portano a sentirsi vicini, c’è un’intimità che si condivide con sincerità e fiducia.” [Christus vivit]Gesù dice ai suoi discepoli “Non vi chiamo più servi ma amici”. L’amicizia è così importante che Gesù stesso si presenta come amico. È un modello di amicizia con il quale siamo chiamati a confrontarci sempre.Quando alle volte ci sembra di essere soli e di non avere nessun amico forse è perché commettiamo l’errore di non saper guardare bene o fino in fondo le persone che ci sono state messe accanto e di cui siamo chiamati ad aver fiducia. Gesù nella sua promessa non ci ha lasciati soli ma ci mette accanto delle persone che se siamo attenti si dimostrano veramente attente alla nostra vita, anche se il più delle volte non vogliamo accettare che qualcuno ci capisca più di quello che noi vogliamo o che entri nella nostra vita per mostrarci i nostri limiti e le nostre mancanze. Ma l’amore, l’amicizia, passa anche attraverso la nostra messa in discussione e il nostro modo di essere per saperci convertire, cambiare che è quello che ci viene chiesto in questo periodo di attesa del Santo Natale.Gesù viene a salvarci dalla nostra umanità alle volte così presa da mille cose da fare, da interpretazioni sbagliate, senza accorgerci da quanto amore, da quanta amicizia che presente intorno a noi.Il tesoro che è rappresentato nella casella numero diciotto del nostro gioco è simbolo di tutto quanto sopra descritto e sul quale è importante per essere coscienti che in fin dei conti ognuno di noi può essere un tesoro, amico per l’altro, mentre il rischio che corriamo è quello di lasciare tutta questa ricchezza, che ognuno di noi ha, sepolta non solo per paura ma anche per mancanza di amore verso chi ce l’ha donata.