Gocce di Carità

“È l’ora di una nuova fantasia della Carità”

A questo proposito approfitto per rivolgere un saluto, per dire la nostra vicinanza e per dare un abbraccio assieme a quello di tutta l’equipe, a tutti i volontari delle comunità parrocchiali che in questo periodo di giorni difficili e di grande preoccupazione, non hanno mai smesso di rendersi disponibili per compiere gesti concreti di prossimità e solidarietà nei confronti dei fratelli in difficoltà. La Caritas diocesana esprime la sincera gratitudine, per quello che è stato fatto, viene fatto e sarà fatto dai volontari che spesso operano nel silenzio, senza tanti proclami e visibilità ma che con coraggio e perseveranza non mollano.Ci piacerebbe poter iniziare a raccogliere le vostre istanze, le vostre disponibilità, conoscere quanto fate, per essere coinvolti e poter offrire anche un supporto non solo materiale, perché l’ascolto dei poveri, che oggi si faranno purtroppo sempre più presenti e crediamo esista la necessità di creare “rete” fra di noi perché la condivisione delle loro situazioni, emergenze e quotidianità è fondamentale per far crescere e sia testimoniata la Carità. Oggi siamo messi di fronte ad una nuova sfida che la pandemia del corona virus ci lancia, nuove difficoltà, nuove situazioni si presenteranno e non sarà purtroppo sempre facile trovare o dare delle soluzioni e delle risposte, ma sarà sicuramente importante tenere fisso il nostro sguardo su Gesù che è la Rivelazione dell’Amore di Dio, che si è fatto uno di noi e che ha scelto la storia dei poveri di questo mondo come itinerario di incontro con Lui e la Sua salvezza. Vorrei citare alcune frasi che il nostro arcivescovo Carlo ha scritto in occasione del libretto che Caritas Diocesana ha distribuito durante il periodo di Avvento, perché parla di un contagio, ma di un contagio buono, bello, quello che ognuno di noi vorrebbe avere, questo: “L’amore è contagioso. Se lo vivi si comunica, non esige un particolare impegno anzi, per certi aspetti un impegno a esibirlo contrasta con la sua stessa natura perché lo strumentalizza a secondi fini, mentre l’amore non può essere che gratuito. La Carità quindi si comunica perché è contagiosa.”….”Non so chi tempo fa abbia chiamato i centri della Caritas presenti nelle parrocchie “centri di ascolto”, ma è stata una intuizione giusta. Solo se si ascolta si può accogliere, aiutare, soprattutto amare. Il contagio funziona non solo se chi è portatore di “germi” dell’amore è contagioso, ma se chi viene a contatto con lui viene contagiato.”Vorrei fare ancora una citazione e si intitola “Scommettere sulla Carità”.”È l’ora di una nuova “fantasia della Carità” che si dispieghi non tanto e non solo nell’efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione. Dobbiamo per questo fare in modo che i poveri si sentano, in ogni comunità cristiana, come “a casa loro”. Non sarebbe, questo stile, la più grande ed efficace presentazione della buona novella del Regno? Senza questa forma di evangelizzazione, compiuta attraverso la carità e la testimonianza della povertà cristiana, l’annuncio del Vangelo, che pur è la carità, rischia di essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a cui l’odierna società della comunicazione quotidiana ci espone. La carità delle opere assicura una forza inequivocabile alla carità delle parole.” (Giovanni Paolo. II Novo Millennio Ineunte, 50 Roma 6 gennaio 2001)Ringraziamo tutti i parroci, sacerdoti, consacrate, consacrati, tutti i volontari e responsabili dei centri di ascolto e Caritas parrocchiali, sentiate la nostra vicinanza e il nostro affetto e ci auguriamo che si possa creare un maggior collegamento per azioni comuni dove la Caritas Diocesana di Gorizia è un sostegno anche se per il momento a distanza.

Centro di ascolto diocesanoIl Centro di Ascolto diocesano in questo periodo è il primo termometro che rileva gli effetti della crisi economica e sociale dovuta al COVID19.Ad aprile 2020 si sono rivolti al CdA diocesano 84 persone, mentre la media degli utenti, nei mesi tra settembre 2019 a febbraio 2020, era di 52,8 persone.Nel mese di aprile si è registrato, quindi, un incremento pari al 58% del numero delle persone che hanno avuto accesso allo sportello di ascolto diocesano.Aprile 2020, oltre ad essere il mese che ha rilevato un incremento massiccio di persone che si sono rivolte al CdA, è stato anche il mese in cui sono state erogate più prestazioni pari a 203.L’aumento delle prestazioni erogate è stato del 131% sulla media mensile delle prestazioni erogate da settembre 2019 a gennaio 2020, che erano pari a 88. Un altro dato che rileva l’intensità della crisi economica scoppiata dopo l’epidemia è il numero di prestazioni erogate dal CdA per persona.Da settembre 2019 a febbraio 2020 il CdA diocesano ha elargito una media di 1,8 prestazioni a persona. Questa media si è alzata a 2,3 prestazioni a persona nel marzo 2020 e a 2,4 ad aprile 2020.Questo significa che la crisi economico-sociale dovuta alla pandemia al corona virus ha causato, non solo un aumento del numero di utenti, ma anche un incremento dell’intensità del disagio economico e sociale di coloro che si rivolgono allo sportello di ascolto diocesana.Bisogna sottolineare che più del 50% delle persone hanno richiesto al punto di ascolto diocesano l’emissione o il rinnovo della tessera degli Empori della Solidarietà.Piùdel 30% degli utenti del CdA diocesano erano sconosciuti alla Caritas diocesana prima dell’inizio della pandemia

Dormitori “Mons. Luigi Faidutti” e “A. Vescovini”In questo momento di emergenza dovuta all’epidemia è continuato senza sosta il servizio di accoglienza dei due dormitori diocesani, mons. L. Faidutti di Gorizia e A . Vescovini di Monfalcone.Entrambi i dormitorio, che sono nati per offrire soltanto ospitalità notturna, si sono riconvertiti accogliendo gli ospiti sulle 24 ore.Questo significa che i dormitori mons. L. Faidutti e A. Vescovini hanno dovuto offrire a tutti gli ospiti non solo le prime colazioni la mattina, ma anche i pasti durante il giorno. In particolare il Dormitorio mons. L. Faidutti ha accolto nel mese di marzo 43 persone offrendo loro 1157 pernottamenti e in aprile sono state ospitate sempre 43 persone per 1154 pernottamenti.Il Dormitorio A. Vescovini, invece, ha accolto 5 persone in marzo 2020 per un totale di 104 pernottamenti e 4 nel mese di aprile 2020 per 120 pernottamenti.Infine si segnala che in entrambi i dormitori si è garantita la possibilità di seguire il periodo di digiuno del Ramadan secondo il culto previsto dall’islam.

Mensa della Caritas decanale di MonfalconeNel periodo della pandemia la mensa della Caritas decanale presso l’Oratori di S. Michele a Monfalcone ha continuato ad offrire il suo servizio distribuendo una media di 35 pasti al giorno, grazie all’instancabile impegno di molti volontari di Monfalcone e del Decanato. In particolare ricordiamo l’impegno della ditta SBE di Monfalcone che, nonostante la pandemia e la chiusura della sua mensa aziendale, ha continuato a sostenere la mensa dei poveri. Le parrocchie del Decanato hanno ricevuto sostegno da tante persone che hanno offerto donazioni in denaro e generi alimentari per la mensa e l’Emporio della Solidarietà.

Prossimamente ci soffermeremo sull’attività degli Empori e sull’Housing First.

Le offerte possono essere effettuate con bonifico bancario intestato a Carità diocesana di Gorizia Onlus Iban  IT15O0862212401004000323364 Credito cooperativo Cassa Rurale FVG Causale “Empori – Emergenza Covid”: è possibile usufruire della detrazione fiscale.