Buon Natale e “Non abbiate paura!”

Ci sono delle esperienze nella vita di ognuno di noi specialmente in questo periodo in cui siamo in attesa del Santo Natale e presi da mille preparativi e progetti vari, vacanze, pranzi, cenoni ecc. che sarebbe interessante provare a vivere.Certamente non tutte le situazioni potrebbero essere interessanti ed efficaci per noi, anzi alcune potrebbero essere pericolose se non deleterie. C’è una in particolare che varrebbe la pena di essere sperimentata: la mancanza di accoglienza.Sarebbe interessante far fitta di mettersi nei panni di chi è povero e non ha niente e provare a bussare ad una porta di una casa qualsiasi per chiedere di essere accolti.Molto probabilmente già l’attesa di chi ci aprirà la porta ci metterebbe in uno stato d’animo di ansia e preoccupazione., se poi chi verrà alla porta ci tratterà in malo modo la nostra frustrazione aumenterà ancora e con essa la nostra autostima avrà un crollo verticale.Non è mai facile bussare alla porta di chi non conosciamo, non è mai facile stare bene quando sentiamo di non essere accolti e accettati, non è mai facile sentirsi soli senza poter sperare nell’aiuto di qualcuno, non è mai facile non sentire il calore umano di qualcuno che ti stringe la mano.L’essere respinti porta in sè comunque una sorta di rancore come forma di difesa e forse una profonda domanda del motivo per il quale non vengo accolto “È perché sono povero? Puzzo? Non mi lavo da tanto tempo? Ho fatto un lungo viaggio? Creo disagio, non posso pagare? Ma se avessi soldi, se fossi ricco, sarebbe la stessa cosa? Se avessi tanti soldi da spendere, l’accoglienza sarebbe la stessa oppure sarebbe più facile trovare amicizia e ristoro?”Il pensiero naturalmente corre veloce a tutte quelle persone che in vario modo bussano alle “porte dell’Europa”, delle case e chiedono soltanto un pò di umanità per sé e per i propri bambini. Quell’umanità che non si fa troppe domande su “cosa mi costa, quanto mi costa, quanto ci rimetto”, ma sa aprirsi e donarsi senza troppi calcoli e troppi pregiudizi.Non è difficile per noi cristiani vedere nel volto di queste persone il volto di Gesù che nasce, che bussa, ma che facciamo fatica ad accogliere se non nei nostri schemi mentali e nelle nostre abitudini consolidate e per le quali non vogliamo che nessuno venga a interrompere e disturbare.L’augurio che in questo Santo Natale di pandemia ci sentiamo di fare è quello di ripercorrere e di riflettere le parole che Papa Giovanni Paolo II ha pronunciato nella Valle dei Templi ad Agrigento nel lontano maggio del ’93: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà…”. È il suo amore che salva e ci da quell’umanità ed il coraggio necessario per vincere le sfide e aprire il nostro cuore all’accoglienza, all’amore, alla pace e alla solidarietà.Buon Natale!

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Un pomeriggio all’Emporio dell’Infanzia

Domenica 12 dicembre l’Emporio dell’Infanzia insieme alle sue volontarie ha accolto alcune famiglie che partecipano agli incontri di condivisione organizzato dall’Unità pastorale di Gorizia con tema “Fratelli tutti – La sfida della fraternità”.L’evento si è svolto nel pomeriggio che è stato diviso in due momenti: uno dedicato agli adulti per spiegare che cos’è l’emporio e a chi si rivolge, ma soprattutto per sottolineare il concetto di opera segno della Caritas, segno appunto di una comunità che si fa vicina alle difficoltà delle famiglie del suo territorio attraverso la partecipazione delle associazioni e dei loro volontari. In questo caso dell’associazione di famiglie “La Ginestra”. Il secondo momento è stato dedicato ai bambini e oltre ad aver raccontato loro che cos’è l’Emporio, hanno potuto realizzare dei biglietti d’auguri natalizi per i bambini che accedono insieme alle loro famiglie al negozio. I bambini hanno toccato con mano una realtà unica nel nostro paese e capito cosa voglia dire condivisione; vestiti, scarpe ed altri indumenti che non mettono più, ma che sono in buono stato possono essere condivisi e dati ad altri bambini in difficoltà economica. Un modo per essere rispettosi dell’ambiente, ma soprattutto per farsi prossimo agli altri. Non si è mai troppo piccoli per poter imparare ed iniziare ad essere solidali e condividere con gli altri le cose che abbiamo. Da subito, infatti, i bambini ne hanno dato prova realizzando in un secondo momento dei deliziosi sacchettini regalo con all’interno dei cioccolati da regalare ai loro coetanei che frequentano l’Emporio.A loro e alle famiglie che sono venute in visita rinnoviamo il nostro ringraziamento, è stato un bel momento di condivisione tra famiglie facendo conoscere meglio questa realtà.Le volontariedell’Emporio dell’Infanzia