Dalla evocazione alla vocazione: il sogno di Dio

La prossima domenica 25 aprile 2021, quarta domenica di questo Tempo di Pasqua, la Chiesa universale celebra la 58^ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita dal Papa San Paolo VI nel 1964.Lo scorso 19 marzo, nella lieta ricorrenza della solennità di san Giuseppe, Papa Francesco ha donato alla Chiesa il suo messaggio per questa Giornata mondiale di preghiera, ispirandosi alla vita e alla “spiritualità” del padre putativo di Gesù. “San Giuseppe: il sogno della vocazione”, questo il titolo.Si tratta di un testo che spicca per chiarezza e profondità spirituale, invitando il lettore – in particolare i formatori e i seminaristi, ma anche gli operatori della pastorale vocazionale – a confrontare la storia della propria chiamata con la figura di San Giuseppe, a porla idealmente davanti a lui e sotto lo sguardo di questo “santo sognatore”.Le tre parole che – secondo Papa Francesco – ci vengono affidate da San Giuseppe sono: sogno, servizio e fedeltà. Ogni vocazione, ogni chiamata parte da un sogno sulla propria vita, sul mondo, sulla Chiesa; matura in un servizio all’umanità ed esige anche la fedeltà nei momenti di difficoltà.Come noto, di Giuseppe i racconti evangelici non riportano neppure una parola, ma con ampiezza ci vengono invece raccontati i suoi sogni.Il sogno si presenta come uno spazio di libertà, che allarga gli orizzonti del chiamato, sino a una vastità inizialmente non pensata. La vocazione, infatti, è il dono specifico e personale che Dio affida a ogni persona e che costituisce l’inizio di un cammino, che si svela un passo alla volta. Dalla evocazione del sogno, giungiamo alla vocazione come chiamata di vita. In questo senso la vocazione non è una “carriera”, dove ognuno può contare solo su sé stesso; nella vocazione invece è fondamentale affidarsi a un Altro, si accolgono i suoi tempi e i suoi modi, facendo non progetti, ma sogni, in vista di una meta che è sempre qualcosa di diverso, ma di molto più ricco di quel che si era previsto. In questo tempo di pandemia, con le difficoltà umane e relazionali che stiamo vivendo, ci chiediamo: “che cosa sognano i nostri ragazzi e ragazze?”, e noi adulti: “abbiamo ancora dei sogni?”, “abbiamo insegnato ai nostri figli a sognare?”.Il sogno è l’occasione per guardare oltre il presente e per chi segue il Signore c’è sempre un “oltre” a cui volgere lo sguardo, un cammino positivo da percorrere e nuove mete da raggiungere.Sempre nel messaggio del Papa leggiamo: “Dio vede il cuore e in San Giuseppe ha riconosciuto un cuore di padre, capace di dare e generare vita nella quotidianità. A questo tendono le vocazioni: a generare e rigenerare vite ogni giorno”.Come San Giuseppe, ogni battezzato – e in special modo i pastori – è chiamato a vivere per servire, consapevole di essere stato chiamato per questo. In questo Giuseppe ci è maestro ed esempio, lui che visse l’alta chiamata di essere custode e padre putativo di Gesù nell’umiltà e nel nascondimento, in quel silenzio che è un suo tratto distintivo, oltre ogni possibile logica umana. Ogni vocazione è al servizio della vita.Quest’anno, grazie alla collaborazione dei nostri seminaristi, sarà possibile – nel rispetto delle disposizioni anti-Covid – un momento di “testimonianza vocazionale” durante le Sante Messe di domenica 25 aprile in alcune località dell’Arcidiocesi (Capriva-Moraro; U.P. Cervignano; U.P. Monfalcone; Sagrado). Si tratta di un semplice momento di presentazione della realtà del Seminario, di sensibilizzazione vocazionale e di consapevolezza sulla realtà della ricerca vocazionale nella giornata in cui la Liturgia della Parola ci presenta Gesù come il buon pastore, così infatti ascolteremo dal Quarto Vangelo: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore” (Gv 10,11).Inoltre, sempre nella giornata di domenica 25 aprile, alle ore 19.00 nella Chiesa Cattedrale, l’Arcivescovo Carlo conferirà il Ministero del Lettorato al seminarista Matteo Marega (in tirocinio pastorale nella parrocchia di San Lorenzo a Ronchi dei Legionari) e i Ministeri del Lettorato e dell’Accolitato al seminarista Manuel Millo (in tirocinio pastorale nell’Unità Pastorale Ss. Ilario e Taziano – S. Ignazio – S. Rocco – S. Anna a Gorizia). Da diversi anni questo genere di celebrazione mancava dal territorio della Diocesi; sarà quindi l’occasione propizia per “riscoprire” questa grazia e accompagnare nella preghiera tutti i nostri seminaristi, in particolare gli istituendi Matteo e Manuel per il loro prossimo servizio alla Parola e all’Altare.Date le limitazioni imposte dalla normativa anti-contagio non sarà possibile a tutti di prendere parte alla Messa. Sarà però possibile seguire la celebrazione attraverso i canali social della Diocesi, in particolare il canale YouTube chiesadigorizia e unirsi “spiritualmente” e con il cuore a questa “tappa” nel cammino di formazione dei due seminaristi.Scegliendo il 19 marzo per la pubblicazione del Messaggio per questa 58ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre ci richiama sulla speciale connessione tra la cura e la promozione della vocazioni e San Giuseppe, alla cui custodia affidiamo volentieri coloro che si stanno interrogando sulla propria vita, come pure chi rinnova ogni giorno il proprio “sì” al Signore, nel matrimonio, nel sacerdozio, nella consacrazione. Queste le parole conclusive del Papa dal Messaggio: “San Giuseppe, custode delle vocazioni, vi accompagni con cuore di padre!”.