Buona ripresa!

“Buon inizio!”. È questo probabilmente l’augurio che ci siamo sentiti ripetere tante volte nei primi giorni di questo 2021. Parole che hanno acquistato un significato particolare rispetto quello – magari un po’ retorico e superficiale – cui eravamo abituati in passato: “quella vita ch’è una cosa bella non è la vita che si conosce ma quella che non si conosce; non la vita passata ma la futura” ricorda il passeggero al venditore di almanacchi di leopardiana memoria.Le nostre comunità cristiane sono state costrette a vivere in modo inusuale anche il Natale da poco trascorso: un Natale a distanza di sicurezza e col volto coperto dalle mascherine ma che proprio per questo ci ha offerto la sollecitazione a scoprire i modi per una prossimità ritrovata e diversa, non abbagliata solo dalle luci delle vetrine e delle offerte speciali ma illuminata soprattutto da Colui che è la Luce capace di squarciare le tenebre presenti nell’esistenza di ognuno di noi.Da credenti abbiamo la certezza che nella notte di Betlemme l’Eterno è entrato nel tempo dell’uomo, rinnovandolo nel profondo e rimanendovi con suo figlio Gesù: una presenza che non è venuta meno nemmeno nei giorni del lutto, della sofferenza, della paura ma anche della speranza che la pandemia ha provocato e provoca.Certamente non è facile in un tempo di pandemia come quello che stiamo vivendo essere pronti a rispondere a chi domandi ragione della Speranza che ci deve essere sempre in noi ma – come ci ha ricordato papa Francesco nell’omelia durante la celebrazione della Pentecoste nello scorso mese di giugno – “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”. E questo monito rappresenta l’invito a percorrere – oggi più che mai -una quotidianità dove non trovano spazio le tentazioni del narcisismo, del vittimismo e del pessimismo.L’augurio di “buon inizio” allora, assumiamolo, come sollecitazione a prepararci davvero ad una “buona e proficua ripresa” dopo le tante soste (nella vita sociale come in quella ecclesiale) che le norme per la prevenzione del Covid-19 ci hanno sino ad oggi imposto e ci imporranno ancora per lungo tempo, nell’attesa paziente che la vaccinazione porti gli auspicati risultati.