Un presepe artistico nel duomo gradiscano

Qualche settimana fa, come ogni anno, un gruppo di volenterosi si è trovato nella cappella Torriani del duomo di Gradisca per allestire il presepe. L’impianto si sviluppa in lunghezza davanti all’altare di Sant’Anna ed è formato da una serie di statuine in legno dipinto, alte in media 50 cm, che rappresentano i personaggi classici del presepe: alcune, nel tempo, sono state sostituite, altre si sono aggiunte. La loro fattura, non priva di un certo pregio e di storicità, ha stimolato una ricerca più approfondita che ha dato rapidamente i suoi frutti. Gli autori sono citati esplicitamente in un articolo pubblicato su L’Eco del Litorale del 2 gennaio 1903. “Una lode sincera va tributata al vostro Delneri, che ci ha procurata la gioia di avere nel Duomo un bellissimo presepio, sul modello di quello che ammirasi nella vostra città [di Gorizia] nella Chiesa di S. Ignazio. La popolazione ne rende grazie vivissime anche al zelantissimo Decano, che agli altri suoi meriti pel decoro della casa di Dio volle aggiungere questo, certo non ultimo”. Un secondo articolo, tolto dalla stessa testata in data 21 gennaio 1903, è più dettagliato. “Una lode ben meritata ai vostri concittadini Delneri Clemente pittore ed Antonio Dobrigna, scultore, i quali ci fecero ammirare nella chiesa parrocchiale durante questi giorni un lavoro artistico”. Nel quinto libro delle Memorie della Veneranda Chiesa Parrocchiale de’ SS. Apostoli Pietro e Paolo di Gradisca dall’anno 1830 fino all’anno 1930 (per la cui consultazione si ringrazia l’amministratore parrocchiale don Ignazio Sudoso e l’amico Andrea Nicolausig) si precisava che il presepe era costato la somma di 500 corone “pagate colle offerte dei fedeli” e che “molta gente anche dai paesi vicini e dal Territorio di Monfalcone veniva a vederlo ed ammirarlo” (p.285). L’opera fu implementata già l’anno successivo. Al pittore goriziano Clemente Costantino Del Neri (1865-1943), sulla cui figura è stato dedicato uno studio apparso nell’ultimo numero di Borc San Roc in occasione dei 150 anni dalla nascita, si può agevolmente attribuire anche altri elementi che vengono utilizzati nell’allestimento del presepe come il fondale, costituito da tre olii su tela (220×300 cm ca. ciascuno) su cui è dipinto il classico paesaggio desertico con palme, costruzioni ed una pioggia di dorati raggi solari. Lo stesso dicasi per la lunetta sommitale (150×300 cm ca.), completamente rifatta una decina di anni fa: vi è raffigurato un angelo che regge un cartiglio con la scritta Gloria in excelsis Deo, circondato da due angeli che suonano il liuto e il violino e da altri puttini. Del Neri, maestro “abile ed onesto”, era una presenza conosciuta a Gradisca: nel 1892 aveva decorato il duomo che “pareva un paradiso”, nel 1898 la chiesa dell’Addolorata e, l’anno seguente, aveva restaurato alcuni stendardi.In conclusione, possa questo articolo divenire un invito, rivolto a tutti, ad entrare nel duomo di Gradisca per ammirare sia l’opera di Dio che quella dell’uomo.