Memorie vive della Grande Guerra

È trascorso ormai un secolo da quel tragico conflitto, ma a Romans d’Isonzo si respira ancora molto interesse, sensibilità e voglia di mantenere vivo l’insieme del  quadro storico, l’aspetto sociale e militare, i ricordi e le testimonianze che si legano alla Grande guerra e alle tragedie che hanno investito tante famiglie locali. Lo ha dimostrato l’ampia presenza di pubblico, accorso nel Centro culturale di Casa Candussi – Pasiani, dove ha fatto tappa la rassegna denominata “Oltreconfine 15/17 – Memorie della Grande guerra nei territori sul confine Italo – Austriaco”. Un evento supportato da PromoTurismo Friuli Venezia Giulia e sostenuto dai Comuni ospitanti le singole serate. La rassegna, partita da Palmanova, Comune capofila, ha toccato 17 località posizionate al di qua e al di là di quello che è stato il confine tra l’Italia e l’Austria, per raccogliere testimonianze riguardanti vicende accadute tra il 1915 e il 1917. A tutto è stato affiancato un laboratorio settimanale, con l’aggiunta di una serata teatrale finale per dare un volto all’insieme delle memorie raccolte durante il percorso. A Romans, dopo il saluto del vicesindaco Michele Calligaris, è stato il direttore artistico Francesco Accomando ad aprire la serata leggendo alcune prose narranti la vita dei soldati in trincea, precedendo l’intervento del professor Dario Mattiussi, segretario del Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale “Leopoldo Gasparini”, di Gradisca, che ha fornito un quadro preciso di quella che era la vita sociale durante la Grande guerra e quanto le popolazioni hanno dovuto pagare in termini di ristrettezze, malattie e lutti. Molto interessante è stato anche l’intervento del professor Ferruccio Tassin, che ha fatto riferimento agli scritti e alla personalità di Celso Macor, per  dipingere il triste quadro della Grande guerra. Nel corso della serata sono state pure ricordate alcune vicende locali, tra le quali il diario di alcuni soldati e la morte di 5 bambini nel 1917 a causa dello scoppio di una bomba, mentre Daniel Zorzin ha presentato le fotografie che compongono la sua mostra itinerante dal titolo “Ospedali militari tra Isontino e Bassa friulana”. Anche l’artista Enzo Valentinuz ha portato il suo contributo spiegando il senso di alcune sue opere, realizzate con pietre del Carso per ricordare la Grande guerra.