Quella barca di ieri e le barche di oggi

La sera dell’otto settembre la statua della Vergine è passata per le vie di Panzano. La devozione di molti abitanti aveva ornato il percorso con fiori e piccoli altari mentre le candele diffondevano la loro luce dalle finestre delle abitazioni o dai muretti dei giardini. In molti hanno fatto notare che una partecipazione così numerosa, devota ed attenta, dentro e fuori la chiesa, “non si era vista da tanti anni”. Anche la Banda civica di Monfalcone quest’anno ha voluto concludere l’accompagnamento della processione con un novità: ai tradizionali motivi ha aggiunto l’arrangiamento per banda dell’inno alla Beata Vergine Marcelliana, suonato, e cantato dai fedeli, sul sagrato della chiesa davanti alla statua posta sulla barca, come la tradizione afferma sia arrivata in questo luogo nel sesto secolo.Storia ed attualità, come ha sottolineato monsignor De Antoni nell’omelia e nel breve commento davanti al vecchio ingresso del Cantiere navale. Nelle letture della festività monsignor De Antoni ha indicato l’invito a saper vedere come Dio guida la storia secondo un suo progetto, anche attraverso le azioni di uomini e donne che nel comune modo di vedere non hanno comportamenti in sintonia con gli insegnamenti del Signore. La difficile e contrastata storia del popolo di Israele, fatta di fedeltà ma anche di tradimenti dell’alleanza con il Dio della liberazione, ha portato comunque alla grandezza di Maria divenuta madre di Gesù, dello stesso ’Dio con noi’.  Il vescovo non ha mancato di richiamarci all’attualità quando ha invitato a guardare a Maria che arriva sola su una barca e viene accolta da tutti, clero e popolo. Immagine, ha proposto De Antoni, che ci richiama ad altre barche che oggi attraversano il Mediterraneo con gente disperata alla ricerca di accoglienza che apra alla vita.