Marcelliana: in festa tutto il decanato

Momenti di fede che avranno il loro momento culminante nella messa solenne di martedì 8 settembre alle 20 presieduta dall’Arcivescovo emerito di Gorizia monsignor De Antoni. Seguirà la processione per le vie di Panzano, con breve sosta davanti ai Cantieri. Nel pomeriggio di questa stessa giornata, alle 16,  ci sarà la benedizione dei bambini. Il Circolo NOI della Marcelliana, con il patrocinio del Comune di Monfalcone, ha predisposto, negli ambienti dell’Oratorio, anche un programma ricreativo per i fine settimana dal 4 al 6 settembre e dall’11 al 13 , con un particolare riguardo alla sera dell’8 quando alle 21.30 si terrà il concerto della Banda Civica ’Città di Monfalcone’.  Nel programma si trovano iniziative di animazione per ragazzi, serate musicali, esposizioni di artisti locali, di modelli di bici storiche, di Bonsai, delle foto del concorso fotografico “Suoni e odori a Panzano”. Un concerto di musica sacra si terrà in Santuario venerdì 11 alle 19.45 con l’esecuzione dello “Stabat Mater” di Jenkins da parte del Gruppo Corale “Note d’Autore”, contralti solisti Ondina Altra ed Elisabetta Jarc, al pianoforte Sabina Arru, alle percussioni Giorgio Fritsch. Ognuna delle serate della Festa vedrà alle 18 l’apertura dei Chioschi enogastronomici e della Pesca di beneficenza.

La storia di una festaNon è un capolavoro dell’arte della scultura, ma ha raccolto gli sguardi rispettosi, a volte gioiosi a volte piangenti, di generazioni di fedeli di tutto il Monfalconese ed oltre. Quella statua di Maria Marcelliana che guarda dall’alto dell’altare e offre suo Figlio ha ascoltato preghiere e suppliche nel corso di una storia millenaria. È iniziata, si narra, verso il 580 quando la statua giunse, da sola, su una barchetta che aveva risalito il fiume Rosega, che un tempo scorreva più a sud di oggi in una zona vicina al Lacus Timavi, noto ai romani di Aquileia che frequentavano le terme poste su una piccola isola. Dove approdò la barchetta, lì sorse la prima chiesa dedicata alla vergine Maria che per secoli è stata, per volontà dei vescovi e patriarchi aquileiesi, la chiesa madre delle altre chiese del territorio di Monfalcone. A questa pieve guardavano, come origine e forza della presenza delle fede, i credenti delle chiese sorte successivamente nella città murata sotto la rocca, nei “Ronchi di Monfalcone, con le dipendenze di Staranzano, Dobbia, Vermegliano, Sottocarso, Villanova, Ronzano”, come scrive lo storico mons. Enrico Marcon in riferimento all’epoca medievale. Si comprende perchè questo santuario mariano, più volte ricostruito, è da secoli luogo di riflessione e di preghiera al quale guardano i fedeli del Monfalconese. Maria Marcelliana ha visto e vissuto la storia di questa terra ed è rimasta al suo posto sull’altare maggiore anche quando la prima Guerra mondiale aveva trasformato l’edificio della chiesa in un ospedale militare. Panzano sente suo questo santuario anche per il legame che si è creato con la nuova popolazione giunta ad abitare il quartiere voluto dai Cosulich alle porte e in funzione del Cantiere navale sorto agli inizi del Novecento. La festa patronale dell’8 settembre racchiude in sé tutti questi significati: è il ritorno al punto di origine della fede giunta qui attraverso la testimonianza dei martiri di Aquileia, è segno di unità delle comunità monfalconesi, è riconoscimento di una presenza di fede che ha attraversato la storia e chiede oggi di interrogarsi sulla testimonianza da dare in questo stesso territorio nella vita della Chiesa e della società.