La secolare fedeltà alla Madonna della Salute

È una testimonianza di fede lunga più di un secolo quella che lega la comunità di Fogliano alla Madonna della Salute. Un atto di affidamento che nasce nel 1914 a Prima Guerra Mondiale appena scoppiata. La popolazione, qualche nucleo familiare principalmente dedito all’agricoltura e all’attività di cestai, vede nella guerra, seppur lontana geograficamente ma fisicamente vicina, vista la partenza degli uomini verso il fronte, come una grave minaccia. Ecco, dunque, il perché di una devozione che storicamente non era presente nella comunità foglianina, che aveva nella Madonna del Rosario la sua protettrice storica. Un voto, quello dalla Vergine della Salute, che nelle altre località dell’Arcidiocesi goriziana si fanno risalire al periodo di dominazione veneziana. A Fogliano, invece, il tutto cominciò per salvarsi dalla belligeranza. All’inizio il voto prevedeva il suo scioglimento ogni 25 anni. Ecco che, dunque, nel 1939 si sciolse nuovamente, così come nel 1954, anno in cui, per concessione arcivescovile dopo opportune richieste della popolazione, la Salute prese il posto del Rosario per l’annuale voto.

La compatrona: S.Elisabetta d’UngheriaDimenticata negli anni durante le celebrazioni del 17 novembre, giorno a lei dedicato, Santa Elisabetta d’Ungheria, compatrona di Fogliano, è tornata con veemenza a farsi sentire. Specialmente con la celebrazione di venerdì che ha visto la partecipazione corale non solo della comunità foglianina, ma anche dei fedeli di Ronchi e della Fraternità Francescana di Gradisca. Momenti di intensa preghiera, accompagnati durante la celebrazione dalla Cappella Metropolitana del Duomo di Gorizia, diretta da Fulvio Madotto ed accompagnata da Marco Colella all’organo Nachini. L’esecuzione della Missa de Angelis di Menschik ha elevato gli animi verso l’alto e preparato i fedeli al partecipatissimo bacio della reliquia, in possesso alla comunità foglianina.

La preparazione alla festaOrmai entrata nella traditio della comunità è l’intensa preparazione alla festa mariana. Non solo con la preghiera ma con ogni forma di devozione che possa elevare lo spirito. Durante il triduo, preparato e curato in ogni dettaglio, i fedeli si sono accostati alla preghiera con un programma fisso che ha consentito di entrare in un’ottica di devozione comunitaria unitaria. Il rosario meditato ha preceduto la celebrazione della Santa Messa, terminata ogni sera con il canto delle litanie. Il tutto accompagnato, ovviamente, dal coro parrocchiale di Fogliano, che ha scelto e curato le melodie sia da eseguire con l’organo solo che con le voci. Ogni sera, poi, dalle 20 alle 20.30 la locale squadra di campanari ha provveduto a ricordare all’intero paese la festa comunitaria eseguendo melodie tipiche della tradizionale festa foglianina.

Il concerto e la benedizione del gonfaloneMomento antecedente la giornata di festa è stato il tradizionale concerto mariano. Stavolta con la presenza di due organisti carnici, due studenti d’organo giovanissimi che oltre allo studio svolgono anche regolarmente il proprio servizio in parrocchia: Daniele Mecchia e Simone Cecchini. L’esecuzione di numerosi brani adatti allo storico organo Nachini hanno elevato gli anni e preparato alla solenne festa del giorno seguente. Prima dell’esecuzione organistica un momento particolare: la benedizione a cura di don Michele Stevanato del restaurato gonfalone del Sacro Cuore di Gesù e Maria, restaurato con le offerte dei foglianini. Ad introdurre la serata lo scrivente, che si è reso organizzatore dell’iniziativa del restauro, sicuramente non un unicum visto che l’altro gonfalone in possesso alla parrocchia è già in fase di restauro.

La messa del mattinoLa solenne concelebrazione eucaristica delle 10.30 è stata officiata dall’amministratore parrocchiale don Renzo Boscarol che ha commentato la pagina del Vangelo proclamata durante la celebrazione. “Il vangelo ci indica la strada per vivere questa festività con atteggiamenti di fede’’ ha esordito il celebrante. Due i punti al centro della riflessione. Il primo riguarda la visita di Dio all’uomo attraverso la Vergine Maria che è il tema centrale sul quale bisogna avere il coraggio di avere delle prese di posizione nella vita. Il secondo punto è incentrato nella figura di Gesù che si carica delle fatiche della vita che sono poi le sofferenze di tutti. Allora come interpretare la vita sapendo che “Dio ci visita”?  Dimostrandoci consapevoli del fatto che è Lui che prende l’iniziativa è ci richiama per allontanarci dall’ egoismo. Quale è la “medicina” che ci permette di impegnarci a trasformare le cose? Il dimostrare l’amore come per esempio fanno gli anziani attraverso la loro dedizione. Spesso abbiamo tutti un tono stanco della vita ma è necessario recuperare quella motivazione che è salute. “Salute è anche vivere in armonia, dare vita, non morire, non è solo salute fisica ma gioia nel vivere con una risposta di amore e di salvezza” così in conclusione don Boscarol. Il ricordo accorato è andato anche all’indimenticata figura di don Duilio Nardin che il prossimo mese sarà ricordato con celebrazioni ad hoc. Ad accompagnare la celebrazione la Società Corale Santa Cecilia di Grado, che ha eseguito la Missa Prima Pontificalis di mons. Lorenzo Perosi. Una messa che a Fogliano non si sentiva da oltre cinquant’anni ma ancora impressa nella memoria dei più anziani. Il lungo e scrosciante applauso è stata la riprova che, come ha concluso don Renzo durante la S. Messa, “non esistono canti proibiti in chiesa”, ricordando dunque come la grande musica sacra ha ancora tanto da offrire alle celebrazioni odierne.

I solenni vespri e la processioneAlle ore 15 è stata la volta dei Vesperi cantati seguiti dal corteo mariano. A presiedere e guidare il rito don Mirko Franetovich con i parroci di Sagrado e San Pier, don Giovanni Sponton, don Lucio Comellato, il sacerdote residente, don Michele Stevanato, l’ordinario del sacrario di Redipuglia don Sigismondo Schiavone e il cappellano dell’ospedale Frate Renato. Al centro della riflessione pomeridiana, il tema della consolazione che significa dare respiro come la Madre. La lettura del testo di Isaia ha invitato tutti a rialzarsi. “Gerusalemme compare come una madre e da noi? Che aria tira? Ci sono consolazione, senso di prossimità e solidarietà?” Ha domandato don Mirko. E ancora il celebrante: ” la risposta è sì a Fogliano troviamo tutto questo; c’è da lavorare anche su altro ma questa è una comunità che corre verso l’amore attraverso la carità e la collaborazione”. In conclusione sono stati richiamati anche i valori della forza, felicità e della collaborazione presentati guardando alla Madre. Un corteo rinato che ha accompagnato l’effigie della Vergine con nuovo slancio.A dare una fattiva mano alla comunità l’Associazione Portatori della Madonna di Barbana di Grado con alcuni associati che hanno volentieri accettato l’invito della giovane organizzazione a dare il tocco di colore delle bandiere e dei gonfaloni al corteo. Due le soste che hanno caratterizzato la processione: la prima al Capitello Mariano, ricordando la fede che nel tempo si è radicata nella comunità e che negli ultimi due anni ha comunque visto una sempre maggiore partecipazione ai riti della Salute. La seconda davanti la casa di Riposo. Attimi di vera commozione e fede, quando agli anziani del paese è stata data l’opportunità di salutare da vicino la Madre Celeste, pregando assieme alla comunità in quell’unica Fede che la Chiesa raccoglie. Gioia, colori, amore ma anche qualche lacrima, nella sincerità emotiva della preghiera più pura. Quindi ancora per le vie del paese e poi il rientro. Il tutto sotto il continuo scampanio dei campanari, che hanno dato il ritmo al cammino. E mentre il corteo rientrava in chiesa sotto le possenti note del Nachini, suonato per l’occasione da don Butkovi¤, si concludeva anche la 65^ processione in onore della Madonna della Salute. Fogliano ha sciolto solennemente il suo voto.