In pellegrinaggio per ricordare padre Renato

Per ricordare padre Renato Ellero che ci ha lasciati lo scorso luglio, la commissione della Pastorale della Salute diocesana ha organizzato, lo scorso 11 aprile, una gita-pellegrinaggio nel pordenonese, nei luoghi dove lui era nato e dove ora è sepolto. Il pullman con una trentina di partecipanti a bordo, ha raggiunto nel primo pomeriggio Sesto al Reghena dove ha visitato l’abbazia e conosciuto la sua storia grazie alle spiegazioni di una bravissima guida. L’abbazia ha avuto nei secoli varie vicissitudini dall’invasione degli Ungari,al passaggio alla repubblica di Venezia, fino al Patriarcato di Aquileia e per ultimo passata dalla diocesi di Udine a quella di Concordia – Pordenone. All’interno si sono potuti ammirare i vari affreschi opera di vari allievi di Giotto e visitare nella cripta i resti di santa Anastasia, collaboratrice del vescovo di Aquileia Crisogono e martirizzata da Diocleziano. La comitiva ha raggiunto poi il cimitero di Ramuscello e davanti alla tomba, dove è sepolto padre Renato assieme ad altri suoi familiari, si è raccolta in preghiera deponendo poi un omaggio floreale. Alle 18 nella chiesa del suo paese si è celebrata una santa Messa, assieme ai parrocchiani e ai suoi familiari. All’inizio il parroco ha salutato tutti i presenti e ringraziato don Mirko, responsabile diocesano della Pastorale della Salute, per questa bella iniziativa in ricordo di padre Renato.Durante l’Eucarestia presieduta da padre Luigi Bacchin e concelebrata da don Dario, don Mirko, don Federico, don Nadir e don Naveen sono state sottolineate le caratteristiche umane e cristiane di padre Renato, cappellano ospedaliero, prima al Lido di Venezia e poi al S.Polo di Monfalcone.Il suo sorriso, la sua letizia francescana, la sua capacità di ascoltare e consolare il malato, l’essere sempre presente anche negli ultimi momenti di vita delle persone ricoverate nei vari reparti, il suo amore per la cappella sempre ben curata e per l’altare sempre pieno di fiori perché accogliendo il Corpo ed il Sangue di Gesù, doveva essere il posto più bello. In tutti ha lasciato un profondo ricordo del suo passaggio e siamo tutti riconoscenti per la sua testimonianza e ringraziamo il Signore di avercelo donato. La giornata si è poi conclusa in un locale del luogo con un momento conviviale assieme ai suoi familiari.