Al turriachese Eugenio Cosolo il primo premio alla Maker Fiare

Il sorriso di Ennio, così lo si chiama a Turriaco, esprime tutta la sua soddisfazione per l’ultima conquista. Da sempre appassionato di elettronica e, in un secondo momento di robotica, Eugenio da anni partecipa alla Maker Faire di Trieste (promossa dal FabLab del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste) e quest’anno ha persino portato a casa il primo premio.Questa volta il turriachese ha portato a Trieste “Polifemo”, un ROV (Remotely Operated Vehicle), subaqueo, progettato per grandi profondità, il cui scafo è progettato per resistere ad almeno 120 bar, pressione idrostatica che si trova a circa 1200 metri sott’acqua. Nei ROV professionali per grandi profondità in realtà viene usato un sistema diverso dallo scafo resistente, si usa al suo posto uno scafo leggero riempito d’olio minerale, che essendo incomprimibile può resistere a pressioni altissime. Ma Eugenio ha realizzato il ROV per lo più con materiali di riciclo, la sua filosofia è quella di ottenere il massimo con spese davvero minime. Il ROV può effettuare controlli molto precisi a distanza, inviare immagini e video ad alta risoluzione, effettuare campionamenti dell’acqua e monitorare l’opacità per mezzo di un laser.Per ora Eugenio ha testato il suo ROV in piscina, ora punta a provarlo in qualche lago ad almeno una quarantina di metri di profondità perchè in realtà esso è stato progettato e costruito per l’esplorazione di un pozzo carsico (il Pozzo del Merro)  in provincia di Latina, probabilmente l’inghiottitoio più profondo al mondo e tuttora inesplorato.Ed ecco, quindi, che una delle ultime trovate della robotica degli appassionati, potrà, molto probabilmente, incontrare reperti di millenni fa, un incontro tra passato e presente che permetterà di aggiungere qualche tassello alla ricerca storica e culturale, oltre che fornire soddisfazioni al suo ideatore.