A Ivan Bianchi la sesta edizione del “Meglio gioventù”

Il premio “Meglio Gioventù” indetto dal comune di Fogliano Redipuglia, è giunto quest’anno alla sua sesta edizione. Ogni anno viene così insignito del riconoscimento un giovane del paese che si è distinto per particolari meriti sociali e nell’ambito del territorio comunale. L’edizione 2016 ha visto il nome di Ivan Bianchi ad aggiudicarsi il premio cittadino. Questa è stata la motivazione: “per mantenere viva tra i giovani l’arte campanaria”. Ma non si tratta solo di campane. Questa è solo una delle tante attività di cui si occupa il giovane. Ivan, residente nella frazione di Polazzo, è molto attivo e sempre presente nella e per la vita della comunità cristiana parrocchiale. Svolge infatti le funzioni di sagrestano ed assieme alla signora Antonietta si occupa della parrocchiale di santa Elisabetta. E ancora, collaboratore della Pro loco, organista titolare nelle celebrazioni festive, maestro campanaro del gruppo degli Scampanotadori Bisiachi di San Pier e Fogliano nonché prezioso collaboratore del nostro settimanale diocesano nella redazione Decanale del Mandamento Monfalconese. Anche quest’anno la premiazione è avvenuta in occasione della consegna delle costituzioni ai diciottenni e, per ritrovata tradizione, delle benemerenze agli ottantenni. Un momento particolare che vede le presentazioni a quelli che si accingono a raggiungere la maggiore età delle varie associazioni presenti sul territorio. La tradizione è stata inaugurata più di quarant’anni fa dal sindaco Galbiati che voleva rendere protagonisti i giovani per invogliarli a partecipare attivamente alla vita pubblica del paese e che pose proprio il 2 giugno come data emblematica. La festa della Repubblica doveva ricordare a tutti, ragazzi in primis, l’importanza della democrazia e dell’essere sempre in prima linea al servizio della gente e della propria comunità. Con questi sentimenti quanto mai attuali, il sindaco Calligaris e la giunta comunale  hanno voluto tenere viva questa consuetudine che ha visto ben 29 giovani presenti, felici di potersi “presentare al paese”. Anche se è risaputo che è molto difficile oramai vedere i ragazzi attivi in associazioni e in progetti di loro iniziativa, una così numerosa presenza non ha fatto che ridare speranza alle realtà paesane bisognose sì di guardare con fiducia al futuro, ma di conservare e ricordare le tradizioni della propria comunità. La storia, la cultura e le tradizioni religiose della propria cittadina sono le basi solide di quella libertà di cui il mondo giovanile beneficia spesso senza rendersi conto di quanto costruito prima con enormi sforzi e anche perdite umane. Dunque a Ivan come per tutti gli altri presenti alla ricorrenza, l’augurio di  lavorare con successo nel futuro in maniera costruttiva e consapevole.