Via di Pace – Pot Miru: percorsi sulle tracce della Grande Guerra

Un anno fa il progetto “Via di Pace – Pot Miru” prendeva ufficialmente vita con i suoi percorsi sulle tracce della Grande Guerra dalle Alpi all’Adriatico. Oggi si arricchisce ancora di più con nuovo materiale informativo, che guiderà i tanti “esploratori” tra Slovenia e Italia.Saranno 2.500 le guide distribuite in tre lingue – italiano, sloveno, inglese ed è già in fase di elaborazione quella in ungherese -, 5.000 le mappe, 2.600 gli opuscoli con la “sintesi” della guida e 3.600 i libricini monotematici dedicati ad alcuni tra i tanti luoghi d’interesse del percorso transfrontaliero, tutto reperibile presso gli Infopoint della provincia di Gorizia e del territorio regionale, nonché in tutta la Valle dell’Isonzo sloveno. La guida è inoltre disponibile a Gorizia presso la Libreria Cattolica di Piazza Vittoria.Il materiale informativo su “Via di Pace – Pot Miru” è stato presentato dai presidente e vicepresidente provinciale Enrico Gherghetta e Mara Cernic insieme a Tadej Koren della Fundacija Poti Miru nella cornice di Piazza Transalpina, luogo carico di significato per Gorizia e per tutto il territorio. “Siamo qui – ha commentato Gherghetta – perché crediamo in quest’Europa e il progetto “Pot Miru” rende chiara quale sia la nostra idea di Europa: un unico sentiero senza fili spinati. L’Europa è apertura e avventura. Gorizia ha fatto tanta fatica per riuscire ad abbattere questo confine e da qui parte il nostro futuro, la nostra Europa”.Guardando il progetto dal punto di vista turistico, i numeri dei visitatori nel corso del 2014 e del 2015 sono stati molto buoni, sia per quanto riguarda le presenze nei musei che lungo i sentieri della “Via di Pace”: 70.000 le presenze al Museo di Caporetto, 25.000 all’Infopoint della stessa città; molto visitati il Kolovrat, con circa 20.000 visitatori, il Sabotino e il San Michele con circa 40.000 presenze. I musei provinciali hanno segnato un incremento dell’utenza di circa il 60%. “Visti gli ottimi risultati – ha sottolineato Koren – oggi si vuole dare un nuovo risvolto turistico, proponendo un progetto che non è più solo locale ma europeo e riconosciuto. Le presenze da tutta Europa sono in crescita e in particolare il flusso di turismo ungherese è molto importante, motivo per il quale si vanno offrendo delle nuove risposte e opportunità”.Tante le idee per il futuro della “Via di Pace – Pot Miru”: oltre ad un maggiore coinvolgimento delle aree interne della Slovenia – nel loro passato non affacciate sul fronte del primo conflitto mondiale ma aspramente segnate dallo stesso – si pensa anche ad un ampliamento verso nord con l’Austria e verso Ovest con il Trentino e lo Stelvio. Dal punto di vista del marketing, il progetto continuerà con un’offerta di slow tourism dedicata a famiglie, cicloturismo e Nordic Walking con speciali pacchetti promozionali. “Via di Pace – Pot Miru” sarà inoltre presentato per il prossimo piano Interreg Italia – Slovenia e sono già in corso, da parte slovena, le operazioni per la sua candidatura all’Unesco.