Per la ditta Sartori 60 anni di attività

L’impresa “Sartori Odilo – Onoranze funebri”, con sede a Romans d’Isonzo, si appresta a festeggiare il traguardo del 60° di attività. Lo farà con un conviviale incontro, aperto a tutta la comunità, soprattutto per ricordare e onorare il caro e indimenticato capostipite, Odilo Sartori, che oltre ad aver fondato l’azienda, ha lasciato un profondo segno nella storia del paese sia per i valori umani e sociali che hanno guidato la sua laboriosa esistenza, sia per i diversi ruoli che ha ricoperto spendendosi per il bene del suo paese e della sua gente. L’appuntamento è fissato per domenica 24 settembre alle 17, nell’area laghetti della Fipsas, in viale Trieste a Romans, dove alle 17 la ditta Sartori Odilo srl, darà il benvenuto ai presenti con aperitivo a buffet offerto dall’azienda. A seguire Dj Yeronimus Kaplan vintage dj set, che porterà con sé i suoi splendidi grammofoni e vinili; alle 18.30 taglio della torta e alle 21 saluti finali. Odilo Sartori, nato nel 1925, ancor giovanissimo, per aiutare la famiglia, il padre Pietro era un sensale, varcò la porta di una bottega del paese per imparare a fare il calzolaio, mettendosi in proprio come artigiano nel 1946. Mantenne tale attività fino nel 1956, quando chiedeva, senza successo, la licenza commerciale per la vendita di “calzature pantofoleria e affini”, in un locale di casa, in via la Centa. L’anno seguente, forte di un’esperienza religiosa e umana, maturata in ambito ecclesiastico ricoprendo le funzioni di sacrestano, otteneva la licenza commerciale per la vendita al minuto di “articoli funebri”, con magazzino in un locale attiguo all’abitazione. Da lì iniziava il viaggio che vede oggi i suoi eredi della ditta di “Sartori Odilo – Onoranze funebri”, celebrare il significativo traguardo. Odilo ha svolto la sua importante attività, che si può ritenere la considerasse a metà strada tra professione e missione, interpretando nel modo più profondo e sentito la dottrina cristiana nei rapporti umani fatti di amore, rispetto e attenzione nei confronti del prossimo, di cui egli si arricchì operando a fianco del parroco monsignor Ernesto Galupin, una grande guida spirituale che l’accompagnò fin nel 1955, quando Odilo, dando continuità ad una lontana tradizione propria della famiglia Sartori, ricopriva già da tempo, come avevano fatto prima di lui diversi suoi avi, il ruolo di sacrestano, che mantenne fino alla morte, nel 2003. Gran tifoso della Pro Romans, da calzolaio Odilo si adoperò per riparare scarpe e ricucire palloni, come aveva ricordato nel 2005 il gruppo di ricerca “I Scussons”, che gli aveva dedicato la copertina del suo lunario.