Il rosario quotidiano nel santuario di Rosa Mistica

Ritorna il mese di maggio. Mese tradizionalmente legato alla Madonna e alla recita del Rosario. Pur con le restrizioni dovute alla pandemia, quest’anno la funzione religiosa si terra in presenza dei fedeli  anche se si dovranno seguire le ormai norme del distanziamento e della mascherina indossata. Nella prima settimana del mese, in attesa di nuove disposizioni, la recita del Rosario si terra ogni sera, alle 20, nel santuario di Rosa Mistica essendo impossibile, proprio per le norme sanitarie in vigore, organizzare la recita del Rosario nei vari borghi della cittadina come si soleva fare fino a due anni fa. Come tutti gli appuntamenti, la recita del Rosario si potrà seguire anche in streaming sul sito della parrocchia o sul canale you tube Chiesa cormons.La devozione alla Madonna del Rosario è molto antica e risale ancor prima all’arrivo a Cormons dei Domenicani, che avevano tra le loro attività pastorali quella della diffusione della pratica del Rosario, che già in diverse forme si era sviluppata nei secoli in alcuni monasteri certosini. Furono  questi che diedero il noma di rosario prendendo spunto dalle coroncine di rose che venivano poste sul capo della Madonna.A Cormons nella vecchie pieve, che rimase in funzione fino alla seconda meta del ’700, esisteva un altare dedicato alla B. V. del Rosario e a quell’altare molti fedeli destinavano le loro offerte per la celebrazione della Messe o per chiedere delle grazie.  Quando nel 1702 a Cormons arrivarono i Domenicani si aprì un contenzioso tra loro e la parrocchia che si risolse con un accordo. Infatti il 16 ottobre 1706, il vicario generale dei Domenicani padre Reginaldo  Perrighetti. il vicario parrocchiale don Nicolò Coronino, i sindaci della pieve Simon Faifer e Domenico de Peris, il podestà nuovo Francesco Bidischini e quello vecchio Giobatta Novaioli firmarono una convenzione che regolava le Messe legate all’altare del Rosario. In quest’atto, conservato nell’archivio parrocchiale, sono specificati i legati che passano alla chiesa dei Domenicani e quelli che restano alla parrocchiale. Fu concluso che “venendo lasciati da pij testatori per avenire legati col titolo d’altare, o di madona, o di altare, o di B.V. o di Rosario con l’agiunta, della Chiesa parochiale, o di S. Adalberto, sijno, et s’intendono della veneranda chiesa parochiale, ma ogni qualvolta faranno col titolo di Rosario senza espressione di Privileggiato, o di Parochiale, o di S. Adalberto, sijno, et s’intendono delli MM. RR. PP. Domenicani”.Quando venne costruito l’attuale Duomo non vi compare più l’altare dedicato alla Madonna del Rosario sostituito invece con quello intitolato alla Madonna della Consolazione o della Cintura voluto con lascito testamentario da Marianna Cipriani coniugata Sabadini. L’altare dedicato alla Madonna del Rosarito venne realizzato nella chiesa di San Leopoldo, realizzata dai Domenicani, dove si trova ancora e dove  nella prima domenica di ottobre, anche quando la chiesa per quasi 80 anni fu gestita dai Francescani, si celebra la Festa della Madonna del Rosario istituita  da papa Gregorio XIII.