Il campanile si toglie qualche ruga

Il campanile del Duomo di Sant’Adalberto si toglie qualche ruga causata dal tempo e dalle intemperie. Piccoli calcinacci caduti nella zona della scalinata posteriore, chiusa per sicurezza al passaggio pedonale, provocati probabilmente dall’umidità, hanno indotto la parrocchia a un approfondito controllo del campanile e a un intervento straordinario di manutenzione per impedire maggiori e più gravi dissesti. In un primo tempo i lavori riguarderanno il controllo e la messa in sicurezza con la rimozione dell’intonaco pericolante. Sarà poi rifatto un nuovo intonaco e in un secondo tempo, tarda primavera i nei mesi estivi, si procederà con la tinteggiatura. Il campanile, che specialmente di sera quando è illuminato di nota a chilometri di distanza, è uno dei simboli di Cormons. Alto 53,80 metri nella nostra diocesi è il secondo in altezza superato solo da quello della basilica di Aquileia. Difficile datarlo perché, con l’eccezione della copertura. apparteneva alla precedente pieve. Originariamente, come si può notare da un dipinto del 1704, il campanile terminava con una cuspide piramidale, che venne sostituita con l’attuale cupola a bulbo probabilmente nel periodo che venne costruito l’attuale Duomo. In un’immagine del 1840 si nota infatti già l’attuale forma terminale.Di stile romanico a base quadrata, il campanile è suddiviso in quattro ordini di cornice ed è dotato di due orologi, uno che guarda sulla via Matteotti e l’altro su piazza 24 Maggio. La cella è dotata di quattro campane, di diversa misura, e tre di queste fuse e collocate in diversi periodi del Novecento. La quarta, più piccola, è la più vecchia e risale al 1571: è la campana che con i suoi rintocchi annuncia al paese “il ritorno alla Casa del padre dei fratelli nel Signore”, come si legge nelle cronache parrocchiali. Una campana che è sopravvissuta a guerre, fulmini e altre vicissitudini contrariamente alle altre tre, più grandi, che le facevano compagnia.