Dalla croce illuminata un messaggio di pace

Anche quest’anno la croce illuminata, che alcuni volontari hanno allestito dinanzi alla chiesa della B.V. del Soccorso rispettando la tradizione, è un segno di fede cristiana ma manda anche un messaggio di pace. E mai come in questo momento questo messaggio è di attualità e anche di speranza. In questi primi giorni di Quaresima si è pregato e riflettuto su quanto sta accadendo in Ucraina con la guerra fonte di paura, di violenza e di morte. Il parroco don Stefano, nel corso della Messa della Ceneri, ha messo in risalto come si stanno vivendo giorni molto difficili e che è già avviata una forte solidarietà verso le popolazioni colpite dalla guerra. “Questa solidarietà è una cosa bellissima – ha detto il parroco – perché viene dal cuore. Dopo l’entusiasmo iniziale in questa corsa della solidarietà, verrà il tempo della programmazione e della capacità organizzativa. In questo periodo di Quaresima bisogna aprire il cuore verso gli altri, perché tutti siamo fratelli e sorelle”.Al termine delle Messe è stata recitata una preghiera per la pace che don Stefano ha preparato richiamandosi a una preghiera di San Giovanni Paolo II. Ecco il testo: Dio dei nostri padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia. Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; fai cessare questa guerra tra Russia e Ucraina, minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare. In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace. Mai più la guerra! Amen.E non più guerra l’ha quasi gridato anche Paolo VI nel celebre discorso tenuto il 4 ottobre 1965 all’assemblea generale dell’Onu: “Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei Popoli e dell’intera umanità!”.