Cresce il sostegno ai nuclei familiari

L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ha avuto forti contraccolpi sul piano economico di molte famiglie del territorio. E lo si riscontra sull’aumento di interventi da parte della Caritas parrocchiale. Da marzo sono quasi raddoppiati i nuclei familiari che hanno ricevuto le borse della spesa (a giugno si è toccato il massimo con 81 famiglie interessate). Nei mesi di aprile e giugno due sono state le consegne mensili tutte a domicilio grazie alla disponibilità dei volontari. Due terzi dei nuclei familiari hanno un Isee non superiore a 6mila euro o hanno una dichiarazione di fragilità economica rilasciata dall’assistente sociale di riferimento e quindi vengono riforniti di prodotti Fead cioè acquistati con contributi europei. In vista dell’inizio della scuola la Caritas ha consegnato nei giorni scorsi, oltre allee borse della spesa, 56 kit scolastici ai bambini e ragazzi che frequentano dalla prima classe delle primarie alla quarta classe delle superiori.Attualmente la Caritas parrocchiale assiste complessivamente 112 familiari per un totale di 262 persone. Di questi 73 nuclei familiari (194 persone) hanno un’assistenza totale che va dagli alimentari, all’abbigliamento vario e per alcuni nuclei anche il pagamento di bollette e affitti. Richiedono capi di abbigliamento e materiale vario 39 nuclei familiari per un totale di 68 assistiti. Dietro a questi numeri, ricordano i responsabili della Caritas parrocchiale, ci sono persone, famiglie contanti bisogni di diverso genere. In molti hanno perso il lavoro in particolare colo che lavoravano on un contrato a tempo determinato. E poi, nel periodo dell’emergenza, sono in molti coloro che non potevano fare dei lavori, quelli chiamati in nero, che comunque garantivano piccole ma importanti entrate nel magro bilancio familiare.L’altro aspetto di questa medaglia è che in questi mesi si sono avvicinati alcuni volontari: “Attualmente possiamo contare su 35 volontari – dice Daniela Peressini, che coordina il Centro Caritas – sono tanti, ma non tantissimi e una quindicina vengono anche da altri Comuni. Non va dimenticato che la comunità è stata molto solidale e ha risposto con slancio agli appelli lanciati per la raccolta di beni alimentari, ma anche con offerto. E i cestoni presenti nei supermercati della cittadina si riempiono di beni alimentari più celermente di una volta”