Cormons: il Clan presenta la Carta del Coraggio

Domenica 22 marzo il Clan del Cormòns 1° presenterà a tutta la popolazione cormonese la Carta del Coraggio frutto della Route Nazionale vissuta in agosto a San Rossore in Toscana. Il Clan cormonese ha condiviso alcuni giorni di campo mobile nel Parco dello Stelvio con altri due clan Gonzaga 1° e Lucca 4. Concluso il campo, si sono riuniti nel Parco del San Rossore assieme a tutti i clan dell’AGESCI che hanno partecipato alla Route Nazionale. Questa route è stata la conclusione di un percorso che è durato tutto l’anno in cui il clan ha lavorato sul tema “Il coraggio di liberare il futuro: ricominciare”. Durante l’anno associativo hanno incontrato testimoni che vivono quotidianamente il coraggio di liberare il futuro alle persone che hanno vissuto esperienze di marginalità sociale ed hanno prodotto un video che è possibile vedere su youtube.

Leggendo la Carta di Coraggio si trovano tanti impegni concreti sui temi dell’attenzione al creato, agli ultimi, alla legalità, al modo in cui informarsi, alla formazione personale e perfino all’amore. È ricca di richieste che fate allo Stato, alla scuola, ai mass-media, alla Chiesa e anche all’AGESCI. Cosa rappresenta per voi questa carta?  È una linea guida da poter seguire, ma anche è una descrizione della realtà vista dai nostri occhi. Il documento, però è anche una fotografia di quello che abbiamo fatto e quello che abbiamo intenzione di impegnarsi a fare. È costruito dall’insieme delle idee che noi rovers e scolte di tutta Italia abbiamo nel cuore per migliorare la realtà. Lo consegneremo a tutta la società civile di Cormòns proprio il 22 marzo. Nei prossimi anni verrà fatta conoscere ai ragazzi più giovani che non hanno partecipato alla Route Nazionale.Concretamente poi la utilizzeremo per confrontarci, per dare una linea a quello che vogliamo fare e per progettare i nostri i capitoli (ndr i capitoli sono gli argomenti che il clan decide di affrontare e che si concludono con un impegno concreto). Ad esempio quest’anno abbiamo affrontato il tema dei richiedenti asilo e siamo partiti proprio da cosa abbiamo scritto nella Carta di Coraggio. Utilizzeremo, infine, la Carta del Coraggio per confrontare il risultato del capitolo con cosa è stato scritto in quel documento.

Tra di voi partecipanti cormonesi alla Route nazionale c’è Davide, che adesso ha preso la partenza ed è stato accolto in Comunità capi. Davide ha svolto un ruolo diverso dal vostro: quello di alfiere. Puoi descriverlo?Il mio compito era quello di rappresentare al consiglio nazionale dei Rover e Scolte il mio clan di formazione, cioè i tre clan che hanno condiviso con noi i giorni di route mobile. Nel consiglio nazionale dei Rover e Scolte si discuteva in sottogruppi su tematiche differenti. Ogni clan sceglieva il candidato alfiere e l’argomento da discutere. I tre candidati esponevano i propri due argomenti a tutto il clan di formazione. Il clan di formazione sceglieva uno di questi argomenti e votava un alfiere che lo avrebbe rappresentato.Il consiglio nazionale Rover e Scolte ha lavorato su una bozza già scritta sulla base del materiale prodotto e messo in rete dai clan durante la preparazione alla Route Nazionale. Tutte le modifiche sono state approvate o meno nell’ultima giornata in plenaria.Il ruolo di alfiere è stato impegnativo, perché ti riempiva tutta la giornata. E’ stata un’esperienza significativa che mi ha insegnato il valore della democrazia e della partecipazione.