Campi estivi: momento di crescita per 106 ragazzi

Incredulità, sconcerto e dolore:sono questi i sentimenti che hanno pervaso anche le comunità della Collaborazione pastorale di Cormons quando hanno appreso la tragica notizia della morte di Stefano.E in particolare quelli che hanno vissuto il loro dolore sono stati i ragazzi e gli animatori che da pochi giorni avevano concluso i campi estivi in montagna.Stefano era un ragazzo come loro, che viveva con gioia e con passione le iniziative del centro estivo di Gorizia, come loro avevano vissuto quelle giornate tra i boschi e le montagne di Fusine.E anche per questo che si sentono vicini ai familiari di Stefano, agli animatori e ai ragazzi dei centri estivi e di tutta la comunità di Gorizia.Fusine è da alcuni anni la metà dei campi estivi che vedono protagonisti i ragazzi delle comunità di Cormons, Dolegna, Grado e Prepotto. Anche quest’anno, dopo le incertezze legate alla pandemia dovuta al Coronavirus, è stata presa la decisione di partire.I paletti erano tanti ma, in questa estate particolare dopo il lockdown, la necessità educativa era così forte che non si poteva dire di no.E così, tra protocolli, leggi, distanziamenti, il Ric Cormons, grazie alla passione  di tanti volontari, dal 21 giugno al 18 luglio, è riuscito a far vivere a 106 ragazzi l’esperienza del soggiorno montano in Val Romana. Mantenere le distanze, indossare in determinate occasioni la mascherina, lavarsi bene le mani, ecc.  non sono state solamente delle semplici regole da rispettare e far rispettare, ma sono state anche opportunità educative. Alla fine non è mancata una stanchezza fisica alla quale quest’anno si è associata anche una stanchezza psicologica, ma che sono state ripagate dai sorrisi dei ragazzi nei quali si possono leggere le carezze di Dio.La vita è molto più ampia di un campo, ma un campo può diventare metafora della vita: stare insieme, conoscersi e conoscere, arrabbiarsi e perdonarsi, provare emozioni, farsi le domande, confrontarsi con adulti e incontrarsi e anche “scontrarsi” con il Signore.Non ci si può dimenticare dei ringraziamenti che vanno alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia che sempre sostiene le attività del ricreatorio, alle Suore della Provvidenza e a quanti hanno accompagnato l’attivi5tà dei campi con la loro preghiera.E un ringraziamento va al vescovo Carlo che ha sempre sostenuto questo progetto e che si è recato anche a Fusine per incontrare i ragazzi e gli educatori.

Il campo OratoriamoI primi a partire per Fusine è stato il gruppo di 46 persone, tra ragazzi, animatori e mamme sempre pronte a ogni servizio, di Dolegna del Collio, Prepotto e dintorni.Nell’anno speciale indetto da papa Francesco per la cura del creato, il tema che ha fatto da filo conduttore è stato “Su Per Terra”.Una storia ambientata nel Bosco delle meraviglie, l’ultimo rimasto sulla terra e tra i sentieri del bosco si svolge una narrazione che aiuta a distinguere ciò che costruisce da ciò che inquina e distrugge. I diversi personaggi hanno permesso ai ragazzi di confrontarsi ogni giorno con la Parola di Dio e con le proprie scelte.Divisi in quattro gruppi – terra, aria, acqua e fuoco i quattro elementi della natura – ogni ragazzo ha espresso con creatività il significato, il valore, l’importanza e l’interazione di ogni elemento.Attraverso laboratori, giochi e condivisioni i ragazzi hanno cercato di assumere le loro piccole responsabilità per cambiare tutto ciò che nella nostra realtà non ci aiuta a essere custodi del creato.Lo slogan è stato “Cambiare si può”.Alla fine ogni gruppo ha piantato tre alberi per rinnovare il bosco di Fusine. Sono state effettuate anche tre escursioni: al rifugio Zacchi, al monte Forno e ai laghi di Fusine.

I Campi Uno&DueVi hanno partecipato, sempre a Fusine, 60 giovani: i ragazzi del 2007 al Campo Uno e i ragazzi del 2006 e 2005 al Campo Due accompagnati dagli animatori. L’ambientazione, comune alle due esperienze, era basata sul Re Leone, la storia del piccolo Simba che nasce dall’amore dei genitori e si affaccia alla vita dalla rupe.Il leoncino scopre la realtà che lo circonda, con esplorazioni impavide e scorribande con gli amici.Con ingenuità corre i primi pericoli e fa le prime scoperte, come quel del destino che lo attende, un destino da re. È l’eterna lotta tra il bene e il male e nella “giostra che va” entrano il lutto, i tradimenti, la disonestà, l’abbandono ma anche la fiducia, la propria dignità, i nostri sogni. “Prendere in mano” la propria vita e la propria storia non è facile e talvolta fa male, ma il passato è anche utile: si può prendere una prima bastonata, ma poi s’impara anche ad evitarne altre. L’importante è rimanere fedeli a se stessi, realizzare quel progetto che è già scritto in noi al momento della nascita.Nel campo è stato sperimentato che ogni uomo dovrebbe guardare dentro  di sé per imparare  a vivere.  Non è soltanto qualcosa da scoprire: è qualcosa che si deve modellare.L’insistenza di Donpi nel ricordare a tutti i partecipanti (ragazzi e animatori) di volare in alto e, soprattutto, di non accontentarsi di vivere una vita fotocopia degli altri, è risuonata nello slogan finale del campo: il senso della vita è quello di trovare il vostro dono.Lo scopo della vita è quello di donarlo, se lo farete troverete la vostra felicità.

E l’estate continua con il GrestLe iniziative per i giovani della Collaborazione pastorale proseguiranno anche ad agosto.Lunedì 10 le guide e gli esplorati del Cormons 1 partiranno per Cesclans, dove saranno raggiunti anche dai Lupetti e dal Clan.Sabato 1° agosto dalle 9 alle 12, solo on-line sul portale www.chiesacormons.it (dove sarà attivo il link d’iscrizione) si apriranno le iscrizioni del Grest, il Centro estivo che il Ric Cormons organizza nel ricreatorio e giunto alla 15.ma edizione.Il Grest inizierà lunedì 17 agosto alle 20.45 con lo spettacolo iniziale trasmesso unicamente in streaming sul portale www.chiesacormons.it. Il Centro estivo del Ric si svolgerà, poi, ogni giorno, tranne il sabato e la domenica, dal 18 al 28 agosto; lunedì 31 agosto e martedì 1° settembre verranno vissute le “prove” per lo spettacolo di fine Grest che verrà realizzato la sera del 1°settembre nello stadio “Mian” di Cormons con l’assistenza della Protezione civile e la fattiva collaborazione dell’Amministrazione comunale.In caso di maltempo, la serata verrà annullata. Per permettere la partecipazione più ampia possibile, sempre nel rispetto di tutte le regole in vigore, il Grest verrà vissuto per fasce di età: al mattino per i bambini delle elementari (dalla seconda classe frequentata alla quinta) e al pomeriggio per i ragazzi delle medie.Alla mattina potranno essere accolti al massimo 56 bambini e i posti, nella prima fase d’iscrizione, saranno 14 per ogni anno scolastico, dalla seconda classe frequentata alla quinta.Gli ingressi potranno avvenire alle 8.20 (primi 4 gruppi di 7 bambini) e alle 8.30 (secondi 4 gruppi di 7 bambini). Le uscite, invece, alle 12.20 e alle 12.30 sempre per gruppi.Al pomeriggio potranno essere accolti al massimo 60 ragazzi nati tra il 2006 e il 2008.Gli ingressi potranno avvenire alle 15.20 (primi 3 gruppi di 10 ragazzi) e alle 15.30 (secondi 3 gruppi di 10 ragazzi).Le uscite, invece, alle 18.20 e alle 18.30 sempre per gruppi.