Via Crucis interparrocchiale animata dai giovani ad Aiello e Joannis

Ci si è messi, così, in cammino, affidandosi alla guida del Vangelo di Marco, per scoprire chi erano gli apostoli e chi era Gesù. Suggestivo, come tradizione, quel percorso che, dalle chiese parrocchiali di Aiello e Joannis, si è snodato lungo le vie dei due centri abitati; quel tragitto che ha visto poi congiungersi i due distinti cortei presso il cortile della casa Pilot, dove la famiglia ha gentilmente ospitato le molte decine di fedeli intervenuti alla bella funzione serale. Presenti anche molti abitanti di San Vito al Torre e di Nogaredo, nonché numerosi fanciulli delle classi di catechismo. Impegnati, nella circostanza, anche parecchi lettori e cantori, i quali hanno prestato le loro voci per animare il rito e rendere la processione, di stazione in stazione, ancora più solenne, tra la recita di un’Ave Maria, di un Padre Nostro, di un Gloria e l’intonazione di strofe dello Stabat Mater e di inni tipicamente quaresimali. Quest’anno, inoltre, i ragazzi del Gruppo Animatori e del Gruppo Giovani di Sant’Ulderico hanno deciso di prendere parte attivamente all’appuntamento, occupandosi della sua ideazione e dell’allestimento: si sono preparati durante un paio di incontri in cui hanno cercato di rendere attuale e moderna la Via Crucis di nostro Signore, analizzando quelli che sono i mali del mondo del 2015, riflettendo sulle forme di sofferenza che affliggono la società odierna; tanto nelle nostre case e nei paesi vicini a noi , quanto considerando il globo intero, in un respiro maggiormente universale, come si è letto nell’introduzione alla cerimonia. Gli adolescenti hanno proposto, ad ogni tappa, un collage materico, un manufatto artigianale, una piccola opera d’arte contemporanea un po’ sui generis, insomma, composta dall’applicazione di illustrazioni simboliche ed oggetti significativi e completata da parole-chiave ricavate da un brain-storming svolto insieme agli educatori durante i recenti ritrovi in canonica: spunti per una meditazione, individuale e collettiva, per prepararsi a vivere la Passione, morte e risurrezione di Gesù, calandola però ai giorni nostri, dove sembrano talvolta andare smarrendosi il riferimento e le coordinate di ciò che è buono e di ciò che è giusto. Molti gli argomento trattati, e con una grafica incisiva, diretta, provocatoria, immediata: dal bullismo alle varie forme di dipendenza e di disagio sociale; dalle molte modalità in cui si può sperimentare il dolore nelle varie fasi della vita al razzismo, l’emarginazione, l’intolleranza, l’abbandono; dalle moderne schiavitù alla violenza gratuita, in particolare rivolta verso le donne ed i minori, o allo sfruttamento economico, sessuale, lavorativo; dalla guerra, dal terrorismo, dalle persecuzioni in nome della religione, alla denutrizione e ai disturbi alimentari delle società occidentali, quali anoressia e bulimia; dalla crisi e dalla disoccupazione alle catastrofi naturali e ai disastri ambientali che mettono sempre più di frequente in ginocchio tante località, non solo in territori lontani e distanti, ma anche nell’Italia in cui risiediamo. E, per concludere l’incontro, ci si è congedati davanti ad un tè caldo, servito, ancora una volta, alla gente dai ragazzi dello Show Room Grup e dai loro assistenti.