Un “noi” generativo: insieme per il Patto educativo globale

In occasione della festa di san Michele arcangelo, patrono di Cervignano del Friuli, la parrocchia propone quest’anno due momenti di incontro.Il primo, in programma venerdì 24 settembre alle 20.30 presso il Teatro “Pasolini”, vedrà i rappresentanti di diverse realtà (scuola, mondo sportivo, ricreatorio, associazioni educative ecclesiali…) stimolati a riflettere sul tema “Un ’noi” generativo: insieme per il Patto educativo globale.(per adeguarsi alla normativa di prevenzione anti-Covid 19 per partecipare sarà necessario iscriversi all’indirizzo https://tinyurl.com/wpafr7h8 oppure in parrocchia allo 043132039, nei giorni feriali dalle 9 alle 12).Mercoledì 29 settembre, invece, in duomo alle ore 19.00 si terrà la solenne concelebrazione eucaristica in onore di San Michele Arcangelo presieduta dall’Assistente Regionale dell’AGESCI, don Sergio Frausin di Trieste, teologo ed educatore.Sul tema dell’incontro di venerdì 24, proponiamo una riflessione della sociologa Gabriella Burba.

Noi evoca il senso di una comunità “nella quale – come ci ricorda papa Francesco – ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti … ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!” (FT). Sull’importanza della fraternità ha scritto pagine intense uno dei più grandi intellettuali contemporanei, Edgar Morin, a cui il papa ha inviato gli auguri per il 100° compleanno riconoscendone l’impegno per la “costruzione di una società più giusta e più umana”: “Gli esseri umani hanno bisogno dello sbocciare del proprio ’io’, ma questo non può prodursi pienamente che all’interno di un ’noi’. L’’io’ senza ’noi’ si atrofizza nell’egoismo e sprofonda nella solitudine” (Morin, La fraternità, perché? Resistere alla crudeltà del mondo).Comunità e fraternità includono apertura, accoglienza, condivisione, dialogo fra le diversità e le diverse generazioni. E devono continuamente rigenerarsi per essere generative, intrecciando passato e futuro, memoria e speranza, con il coraggio di sognare un mondo diverso e migliore.”Generativi di tutto il mondo unitevi” è l’appello che hanno lanciato Mauro Magatti e Chiara Giaccardi nel 2014 “per riformare il nostro modello di sviluppo e rinnovare la democrazia. Superando l’individualismo della società dei consumi ed entrando nella società che genera”. Ma già nel 2012 le ACLI avevano scritto: “La generatività è premessa irrinunciabile all’innovazione sociale, capace di promuovere e valorizzare capitali sociali e umani diffusi ma non ancora utilizzati o dispersi. Fiorisce soprattutto laddove è ricco l’humus umano”. La generatività, biologica e simbolica, è la chiave del futuro, come affermava Hannah Arendt in tempi più calamitosi dei nostri: “Ma, contro l’abitudine e l’obbedienza, siamo liberi di cambiare il mondo e di dare inizio in esso a qualcosa di nuovo. II miracolo che preserva il mondo, la sfera delle faccende umane, dalla sua normale, ’naturale’ rovina è in definitiva il fatto della natalità, in cui è ontologicamente radicata la facoltà di agire. È, in altre parole, la nascita di nuovi uomini e il nuovo inizio, l’azione di cui essi sono capaci in virtù dell’esser nati. Solo la piena esperienza di questa facoltà può conferire alle cose umane fede e speranza…”.Una visione antropologica e sociale comune fra il magistero di papa Francesco e grandi intellettuali laici del nostro tempo, come Morin e Bauman, sta alla base del Patto Educativo Globale, perché, come scrive il papa: “Nella storia esistono momenti in cui è necessario prendere decisioni fondanti, che diano non solo un’impronta al nostro modo di vivere, ma specialmente una determinata posizione davanti ai possibili scenari futuri. Nella presente situazione di crisi sanitaria – gravida di sconforto e smarrimento – riteniamo che sia questo il tempo di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature” (Videomessaggio. Giovedì, 15 ottobre 2020). Morin, autore di vari testi sull’educazione fra cui “Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione”, ha ricevuto un ringraziamento a firma del card. Parolin “sia per gli evidenti e numerosi punti di contatto tra il pensiero del francese e l’insegnamento sociale del Papa, sia per l’entusiasmo e la generosa partecipazione offerta da Morin al ’Patto educativo globale’”.Sogniamo che Cervignano, in questo tempo di incertezza e di grandi sfide, colga la proposta di impegno educativo, generativo e intergenerazionale per un nuovo umanesimo globale, diventando “villaggio dell’educazione”. Invitiamo quindi i rappresentanti di tutte le articolazioni della nostra comunità, dall’istituzione comunale alle scuole, dalle famiglie alle associazioni educative, sportive, culturali, laiche ed ecclesiali, a partecipare ad un confronto su un possibile Patto Educativo Globale nel nostro territorio, cominciando a riflettere su che cosa ci sta a cuore.