Patto educativo globale per “Un Noi generativo”

Quasi un centinaio di persone ha partecipato all’incontro promosso congiuntamente dalla Parrocchia e dal Comune di Cervignano lo scorso 24 settembre al teatro Pasolini sul tema “Per un NOI generativo. Dialogo e confronto tra chi si prende cura dei giovani nella nostra Cervignano”. La motivazione sottesa alla proposta è stata evocata da un breve video in cui papa Francesco invita alla sottoscrizione di un Patto Educativo Globale articolato in 7 punti. Dopo i saluti del parroco e del sindaco, due voci fuori campo hanno illustrato gli aspetti salienti del Documento “Un ’Noi’ Generativo. AGESCI e AC insieme per il Patto Educativo Globale”. Il giornalista Andrea Doncovio ha poi condotto il dibattito con i 5 rappresentanti invitati: l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili, Alessia Zambon; la direttrice della Scuola Infanzia Maria Immacolata, Rosi Venneri; il dirigente ISIS Bassa Friulana, Oliviero Barbieri; il presidente del Ricreatorio San Michele, Christian Franetovich; il rappresentante dei Veterani dello sport e promotore del progetto Fair Play, Adriano Paliaga. Partendo dalla domanda base su “Cosa ti sta a cuore”, in seguito rivolta anche a tutto il pubblico con la possibilità di commenti via SMS, il conduttore ha proposto ai relatori di interagire sui temi sintetizzati in alcune parole chiave: comunità, evocata da papa Francesco con il proverbio africano sulla necessità di un villaggio educante; Intergenerazionalità, come capacità di scambio e dialogo tra generazioni diverse; patto o alleanza educativa, obiettivo anticipato dal papa nell’Esortazione Apostolica “Christus vivit” del 2019; generatività, perché comunità e fraternità devono sempre rigenerarsi per valorizzare capitali sociali e umani diffusi, ma non ancora utilizzati. Ed è proprio la generatività, l’impegno per il bene comune di tutta l’umanità compresa quella futura, che deve caratterizzare un NOI aperto, fecondo e creativo nel superamento dell’individualismo: secondo Morin, “L’ ’io’ senza ’noi’ si atrofizza nell’egoismo e sprofonda nella solitudine”.L’assessore Zambon, citando la frase di Danilo Dolci “Ciascuno cresce solo se sognato”, si è coinvolta, oltre che nel ruolo istituzionale, per cui serve un continuo esercizio di ascolto e analisi delle concrete situazioni giovanili, nella sua esperienza di madre, che deve rinunciare alla tentazione di essere l’unica figura significativa per affidare con fiducia il figlio ad altri educatori, consapevole che soltanto un villaggio dell’educazione, capace di sognare il futuro e prendersi cura, può far crescere con speranza bambini, ragazzi e giovani. Il prof. Barbieri ha presentato l’esperienza dell’Istituto complesso, articolato su 3 comuni, che dirige da 2 anni con le difficoltà causate dalla pandemia, ribadendo l’importanza del “NOI”, un’alleanza educativa con famiglie, enti, organizzazioni del territorio. Quest’estate la scuola ha aderito ai Patti Educativi di Comunità promossi dal MIUR predisponendo un Piano Scuola Estate che ha riscosso grande successo. In tale direzione di apertura al territorio e coinvolgimento di tutti gli attori educativi l’Istituto intende proseguire, promuovendo in particolare esperienze di volontariato, che sviluppino nei giovani senso di partecipazione e solidarietà, e cercando un coinvolgimento dei genitori ormai presenti in minima parte nelle elezioni degli organi collegiali. Obiettivo della scuola non possono essere solo le competenze disciplinari, ma anche quelle, essenziali per la cittadinanza attiva, di tipo sociale, relazionale, riflessivo, volte allo sviluppo di un pensiero fondato e argomentato, alieno da facili slogan e dall’adeguamento acritico a ogni apodittica affermazione diffusa sui social. La centralità del rapporto con famiglie e territorio per la maturazione di competenze sociali e per la crescita equilibrata dei bambini è stata sottolineata anche dalla Direttrice della Scuola dell’Infanzia paritaria, che ha richiamato l’esigenza di far superare, attraverso le varie esperienze proposte, l’egocentrismo infantile per aprire menti e cuori in formazione all’empatia e al mondo, obiettivo che richiede continuo confronto e sintonia fra tutto il personale della scuola e dialogo con i genitori. Dal mondo dello sport, rappresentato da Adriano Paliaga, è venuto un appello a valori fondanti quali il rispetto e la gentilezza, richiesti però in primis agli educatori, perché il problema è degli adulti, che spesso, durante le partite, si lasciano andare a insulti e atteggiamenti violenti, proponendo ai loro figli modelli competitivi, orientati al successo individuale ad ogni costo, piuttosto che alla condivisione di un progresso collettivo: fair play significa anche applaudire un bel gol della squadra avversaria. Il Presidente del Ricreatorio, annunciando con piacere che finalmente la struttura riapre al gioco libero, ha messo in luce il contributo al “NOI” da parte delle associazioni che vi operano e la forza di un rapporto intergenerazionale e generativo non solo fra adulti e giovani, ma soprattutto fra generazioni vicine: giovani che diventano educatori di bambini e ragazzi, assumendosi una responsabilità di cura che promuove la transizione all’età adulta e contemporaneamente offre un modello da seguire ai più piccoli.La bella e intensa serata si è conclusa con la lettura dei 23 messaggi pervenuti dal pubblico e il video in cui il ministro Bianchi cita il Patto Educativo Globale come strada da seguire, impegnandosi nel dialogo che unisce in opposizione al diavolo che divide. Conclusa la serata, si apre invece un impegnativo cammino per passare da idee e proposte alla realizzazione concreta di un Patto Educativo a Cervignano e dintorni.