La comunità ha sciolto il voto

Dal 1237 gli abitanti dell’Isola di Grado rispettano la tradizione del Perdon: una processione di barche se si reca dall’Isola del Sole a quella di Barbana, al centro della laguna gradese. Un ringraziamento secolare per le numerose pestilenze dalle quali la comunità isolana fu, quasi sempre, miracolosamente salvata. Dopo anni e anni sono tante ancora le persone che raggiungono Grado di prima mattina per partecipare ad un evento unico nel suo genere in tutto il territorio regionale. Così anche domenica 2 luglio, per la 780esima volta, i fedeli si sono riuniti alle otto del mattino nella centrale Basilica di Sant’Eufemia per la prima celebrazione seguita, subito dopo, dalla processione. Il canto delle litanie ha accompagnato l’effigie mariana fino al porto dove, al grido del più anziano dei pescatori, Francesco, la barca ha preso il largo. Che, per raggiungere l’isolotto, ha effettuato la tradizionale tappa alla ’Madonnina del Mare’ che dal centro della laguna protegge pescatori e viandanti. A Barbana, poi, la solenne celebrazione dell’Arcivescovo, monsignor Redaelli, che nell’omelia ha sottolineato come i profeti, anche moderni, sono coloro che “sono sempre in comunione con Dio!, un uomo che prega, che può indicare agli altri la strada giusta, non autoproclamandosi profeta né pretendendo applausi o riconoscimenti.”. Decisamente diverso l’intervento del sindaco, Dario Raugna, che ha esordito con “il mio vuole essere un mea culpa e allo stesso tempo una richiesta di aiuto rivolta alla nostra Regina, affinché il dialogo, il confronto e la discussione attraverso toni pacati e civili diventino il viatico verso una società migliore”. “I grandi valori della nostra cultura cattolica” ha continuato “fondata sulla tolleranza, sulla comprensione e sulla solidarietà nei confronti dei più deboli non possono che esserci d’aiuto”. Il primo cittadino di Grado ha poi ringraziato tre persone in particolare: mons. Michele Centomo, diventato arciprete dell’Isola da qualche mese e che ha accompagnato per la prima volta il Perdon, il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, Elisabetta Bolognini, anche lei al primo Perdon, e la presidente della Fondazione Carigo, Roberta Demartin. Prima del rientro, alle ore 12 in punto, ognuno ha offerto quanto portato da casa, in un rinfresco sorto quasi ’spontaneamente’. Quindi il rientro a Grado, accompagnando l’effigie con i canti popolari. Raggiunta l’Isola il corteo si è recato fino alla Basilica dove il Te Deum finale ha concluso l’intera mattinata.