È uscita Iniziativa Isontina

Esce nuovamente, stavolta con il numero 85 in copertina, la storica rivista Nuova Iniziativa Isontina, il periodico nato nel 1958 e che per decenni ha raccolto studi, opinioni e ricerche delle personalità del mondo cattolico – ma non solo – più illustri del Goriziano. A dirigerla, fino alla sua morte il 7 marzo 2021, don Renzo Boscarol, e ora il timone è rimasto in mano “bisiaca”. A prendere il posto di don Renzo è Ivan Bianchi, foglianino classe 1997, in passato collaboratore di Telefriuli e Il Friuli, e attualmente nella squadra del quotidiano online Il Goriziano, oltre che da anni firma del settimanale diocesano Voce Isontina. Accanto a lui Salvatore Ferrara, ronchese, giornalista collaboratore di Voce Isontina e, attualmente, redattore de Il Goriziano, che negli ultimi anni ha affiancato in vari campi proprio don Boscarol. A loro il Centro Studi “Rizzatti” di Gorizia ha affidato l’impegnativo compito di risollevare e dare nuova linfa alla rivista, tra gli ultimi storici periodici editi nella provincia su questo stampo. La rivista è stata presentata, con il primo numero del 2022, a Ronchi dei Legionari nella Sala Virgulin delle Acli alla presenza di gran parte degli autori dei contributi stampati all’interno. Un luogo simbolico e importante per la rivista e per l’intero territorioÈ proprio il presidente del Centro Studi Rizzatti, Michele Bressan, nella sua presentazione iniziale a passare il testimone: “Rinnovare nella continuità – questo l’obiettivo secondo Bressan – in quanto tutti e due hanno iniziato a collaborare con la rivista tramite don Renzo, da lui hanno appreso l’idea del giornalismo che non ha paura di schierarsi e talvolta deve “spaccare o dividere”, come ha ricordato Salvatore Ferrara alla messa di suffragio a un anno della sua scomparsa. In questo modo il rinnovamento attuato diventa continuità, in particolare di ideali, di contenuti, di giornalismo che presenta i problemi e le istanze con chiarezza aiutando a riflettere”.Tra le firme del numero in arrivo quelle di Renato Vizzari, Ferruccio Tassin, Maria Chiara Coco, Laura Blasich, Paolo Cappelli, Franco Femia, Daniele Tibaldi, Timothy Dissegna, Verdiana Vellani, Matteo Marega, Vanni Feresin, Andrea Nicolausig e Barbara Macor. Nell’editoriale di apertura, il nuovo direttore ha sottolineato come “sicuramente chi scrive, coadiuvato da Salvatore Ferrara, giornalista nato proprio sotto le ali di don Renzo, sente il peso di una responsabilità non da poco: un’eredità che non solo avremmo voluto, nel caso, prendere ben più avanti – potendo ascoltare ancora per “lunghi giorni”, come recita il salmo 22, i suggerimenti e i commenti di Renzo – ma che pesa per la gravitas che si porta inevitabilmente dietro. Succedere a don Renzo vuol dire mettere in gioco se stessi e tutte le convinzioni sulla professione giornalistica raccolte fin ora”. “Ci impegniamo – conclude Bianchi – in un progetto che, speriamo, possa raccogliere i pareri positivi dei nostri lettori ma, se anche vi fossero critiche, siamo aperti al dialogo. D’altronde, è proprio su questo solco che desideriamo camminare, anzi navigare, certi di essere “nelle mani di Altri”, come diceva la sapienza dei nostri nonni”.