Sacerdoti goriziani dal Papa

I sacerdoti goriziani (Sergio Ambrosi, S Cuore di Gorizia; Lorenzo Boscarol, Ronchi; Giorgio Giordani preside del liceo linguistico; Pierpaolo Soranzo, Pieris ) che hanno ricordato quest’anno il cinquantesimo di Messa -insieme a don Diego Bertogna, parroco di S.Anna a Gorizia- hanno celebrato giovedì scorso nella chiesa di S.Marta in Vaticano, la Messa con  papa Francesco. Insieme con loro erano altri sacerdoti ed un a ventina di fedeli provenienti da tutto il mondo. A conclusione della celebrazione, nel corso della quale il Papa Francesco ha commentato le letture della liturgia della Parola, i cinque sacerdoti goriziani si sono presentati al Papa informandola della loro condizione. Papa Francesco ha interloquito con tutti – ascoltando le piccole richieste e informazioni – con particolare attenzione e formulando i migliori auguri di vivere da giovani. Al Santo Padre è stato inoltre consegnato l’immagine pubblicata dai sacerdoti consacrati nel 1968 e contenente un messaggio intitolato “preti da cinquanta anni”, insieme ad una donazione per la carità del Papa. Formulando l’augurio di buona salute e di incoraggiamento all’opera del Papa, i presenti gli hanno consegnato alcune bottiglie di vino delle nostre terre per un brindisi felice e bene augurante. Papa Francesco ha chiesto di pregare per lui ed ha assicurato la preghiera e la benedizione per tutti in speciale modo per l’arcivescovo e la comunità diocesana.Pensando a come vivere il traguardo dei cinquanta anni di ordinazione sacerdotale, non era difficile lasciarsi andare a varie proposte ed  ipotesi che poi si devono confrontare con le preferenze di tutti e le possibilità concrete. Celebrare la Messa con il Papa a S.Marta poteva essere una di queste, insieme con un momento di vita comunitaria e di confronto che, poi, si è allargato nell’impegno di ricordare un amico che non è più tra noi, di allargare l’abbraccio ad una storia che è diventata un “ricordo” che ha accompagnato gli incontri comunitari e le feste di quelle che sono ricordare come le “nozze d’oro sacerdotali.”In questo spirito -tenendo presenti appunto le sensibilità diverse- i sacerdoti ordinati il 1 settembre 1968, hanno portato a termine la piccola impresa che ha avuto come prologo alcune lettere ed una , quella giusta, con la firma dell’arcivescovo e, forse, una spinta attraverso la mediazione del card. Pietro Parolin, segretario di stato, ospite a Gorizia per la festa dei patroni della diocesi.L’appuntamento è stato per giovedì 13 scorso ore 6 e 40 al portone di bronzo accanto all’edificio solenne e severo della Congregazione per la fede (ex-sant’Ufficio): pochi convenevoli e poi, la celebrazione comunitaria, che il Papa ha guidato senza formalità alcuna ed in stile familiare. Il commento al vangelo ed alle letture è stato un invito a centrare l’attenzione sulla misericordia e sull’invito a perdonare e pregare per i nemici: parole semplici e piane, dietro alle quali in un attimo possono passare vicende personali ed anche gli avvenimenti che riguardano le persone, la chiesa, lo stesso Pontefice.Il rito si è concluso con un momento di preghiera e la deposizione degli abiti sacerdotali per il celebrante ed i concelebranti. Papa Francesco ha atteso e salutato tutti i presenti personalmente. In gruppo ci siamo presentati, ognuno con la propria sensibilità: ha sorriso sulla condizione comune e ci ha detto poche e semplici parole, venendo incontro alla commozione di tutti. Ha stretto le mani di tutti e non ha mancato l’invito a pregare per la sua persona e la sua opera. Il ricordo certamente di Redipuglia e della diocesi di Gorizia si è concretizzato nei volti e così anche un grande senso di pace. L’augurio di una buona giornata ha concluso i pochi momenti.Incontro e viaggio -insieme alla splendida convivenza con la comunità dei sacerdoti e studenti del collegio urbano di propaganda fide e con le suore della comunità delle Orsoline nella casa madre- ha trovato una vasta eco dentro dei partecipanti che, tenuto conto delle ore di strada, si sono accalorati nella discussione e nelle visite della Cappella Sistina, della basilica di S.Paolo fuori le mura. La sosta alla basilica di santa Maria degli angeli ed alla Porziuncola, alla abbazia di Pomposa, grazie anche ad una inimitabile guida, ha concluso l’esperienza riempendola di senso e di bellezza come del resto voleva essere la proposta.