Ritorno al futuro

“Sulle orme di Paolo” è stato il titolo del viaggio in Grecia di 25 adulti della nostra diocesi (in gran parte facenti parte del gruppo di “Rinascita Cristiana”, di base a Gradisca), sotto la guida di don Santi Grasso e con il prezioso contributo della guida turistica Caterina Scasila e dell’organizzazione IOT Viaggi. L’itinerario ha ripercorso i passi compiuti da Saulo/Paolo di Tarso nel suo secondo viaggio missionario (intorno al 50 d.C.), che lo condusse a sbarcare in Europa per fondare le prime comunità cristiane, con l’obiettivo principale di penetrare la Parola che testimonia il viaggio umano e spirituale dell’apostolo delle genti. Infatti, le lettere paoline ai Filippesi, ai Tessalonicesi e ai Corinzi, insieme alla narrazione degli Atti degli Apostoli, sono state oggetto del nostro approfondimento sin dagli incontri di preparazione, con l’intento non solo di conoscere la storia e la figura dell’apostolo, ma anche di studiare il tessuto sociale, culturale e religioso sul quale si è innestato l’annuncio del Vangelo nel vecchio continente.Il viaggio è partito da Filippi, prima comunità cristiana fondata da Paolo in Europa, con la visita ai resti della colonia romana e con la celebrazione dell’eucarestia al battistero di Lidia, lungo il fiume nel quale ricevette il battesimo Lidia, una delle cofondatrici della comunità cristiana della cittadina macedone (At 16, 14-15). Tappa successiva Tessalonica (l’odierna Salonicco), già all’epoca città ricca e popolosa, importante snodo commerciale lungo la via Egnatia, millenaria via di comunicazione tra Europa e Asia. Il crogiuolo di popoli, culture e religioni presenti a Tessalonica ci ha aiutato a comprendere le motivazioni del maturare in Paolo la scelta di superare il tradizionale metodo missionario di predicazione nelle sinagoghe, per rivolgersi sempre più decisamente e apertamente ai pagani attraverso la costituzione di comunità domestiche composte essenzialmente da convertiti dal paganesimo, che si riunivano nelle case private per ascoltare la Parola e condividere la mensa. È stato poi seguito il percorso compiuto da Paolo da Tessalonica a Berea, entrambe città dalle quali l’apostolo era stato cacciato e costretto a fuggire, per giungere ad Atene, culla del pensiero filosofico antico, dell’arte e della democrazia.Coinvolgente ed emozionante è stato rileggere e meditare lo straordinario discorso di Paolo davanti all’Aeropago, sede delle supreme magistrature, nel luogo in cui è stato pronunciato, tra l’agorà e l’imponente acropoli ateniese. Un discorso, apparentemente fallimentare (“Su questo ti sentiremo un’altra volta…” – At 17,32), che attesta il coraggio e l’intelligenza di Paolo nell’affrontare il confronto con il dotto pubblico di filosofi, pensatori e magistrati dell’Atene di allora, pervasa da una prospettiva religiosa fortemente politeistica e certamente non ben disposta ad accogliere l’annuncio della risurrezione.Altrettanto coinvolgente è stata la celebrazione eucaristica all’acropoli di Corinto, città dei due mari (Ionio ed Egeo), metropoli commerciale dell’epoca. Fu proprio a Corinto, città aperta a tutte le novità (anche religiose), moralmente permissiva e lassista, socialmente diversificata per le diverse provenienze etniche, economicamente ricca ma con tanti poveri e molte persone in schiavitù, che Paolo rimase circa 18 mesi fondando una delle comunità cristiane più importanti, estendendo il suo messaggio universalista e inaugurando lo stile epistolare che costituisce una delle travi portanti del Nuovo Testamento.Il viaggio è stato anche occasione di visita ad alcuni dei gioielli archeologici e artistici della Grecia: dall’area archeologica di Filippi e Salonicco alla preziosa chiesa di Santa Sofia, dall’emozionante visita a Vergina con la tomba di Fillippo II re di Macedonia ai conventi delle Meteore, dall’immersione nell’area cultuale di Delfi al calpestio della maestosa acropoli e dell’agorà ad Atene, per poi discendere alla gemma del tempio di Poseidone  a Capo Sounion, estremità dell’Attica protesa nel blu dell’Egeo e terminare con la visita all’area archeologica di Corinto e al teatro dall’acustica perfetta di Epidauro.Un viaggio apparentemente nel passato ma che ha consentito di approfondire tematiche fondanti e di estrema attualità per le nostre comunità cristiane: il ritorno all’essenzialità del messaggio cristiano (l’ascolto della Parola, lo spezzare il Pane, l’annuncio del Cristo risorto) e allo stile delle prime assemblee di credenti, è un invito importante per ciascun credente a intraprendere quella conversione “pastorale”, alla quale ci invita con forza papa Francesco, per incarnare il cristianesimo nell’ambito di comunità  sempre più destrutturate e periferiche, inserite in un panorama sociale e culturale di minoranza in un’Europa decadente.