Ripensamento e riorganizzazione

In anticipo di pochi mesi (anche se avrei potuto usufruire di una proroga di un altro anno) ho deciso di interrompere l’attuale mio mandato di Presidente della Sottosezione Unitalsi di Gorizia.In questi dieci anni passati di presidenza ho avuto la grazia e il piacere di conoscere e apprezzare tantissime persone che hanno dedicato e stanno ancora dedicando con amore il proprio tempo e le proprie energie per quelli che sono i fini della associazione: gli ammalati e il loro accompagnamento nei pellegrinaggi, soprattutto a Lourdes.Ho conosciuto e ammirato la fede e il coraggio di tante persone, in modo particolare di tanti malati.Ho sperimentato la generosità, la competenza e la amicizia di persone splendide, vere colonne della associazione, alle quali va un sentito ringraziamento.Purtroppo questi dieci anni hanno visto, per altri versi, un’Unitalsi in difficoltà, a livello nazionale. Sono cambiate molte cose: i malati non sentono più come una volta il bisogno di ricorrere alla Santa Vergine, la fede si è affievolita, i giovani sono attratti da altre cose e il personale, anche per ragioni anagrafiche, si è assottigliato. La organizzazione dell’Unitalsi invece non è mai cambiata; è rimasta sempre la stessa.Di questa realtà si è parlato più volte, in questi anni, sia nei nostri incontri di Gorizia che in quelli dei Presidenti a Bassano, ma senza evidenti conseguenze. La recente comparsa della pandemia ha finito per mettere in ginocchio tutto l’apparato dei pellegrinaggi (da anni in costante difficoltà) e in modo particolare l’Unitalsi, che vive quasi esclusivamente in loro funzione.Il risultato di questo duro colpo è stato quello di dare il via, all’interno dell’Unitalsi, a una indubbia reazione. Infatti è in corso un lavoro importante di ripensamento e di riorganizzazione della associazione, al quale sono chiamate pure le Sottosezioni.Personalmente, vista anche la imminente scadenza naturale del mio mandato, ritengo di non trovarmi ora nella condizione più idonea ad affrontare, con le dovute forze e motivazioni, un simile importante e complesso impegno. Sono convinto che sia necessario affidarsi a persone nuove, giovani, portatrici di nuove idee e nuovo entusiasmo.Mio dovere quindi, in questo momento, è quello di lasciare il mio posto a nuove persone e di continuare il mio servizio nell’Unitalsi mettendomi a disposizione della nuova dirigenza alla quale va il mio sostegno, la collaborazione e le preghiere.  Sono sicuro che, allo stesso modo, questo sarà anche lo spirito e l’impegno di tutti gli unitalsiani di Gorizia.