Giovani insieme per “Fare casa”

Nell’esortazione apostolica “Christus vivit” che è il vertice del processo sinodale su “i giovani, la fede ed il discernimento vocazionale” che ha accompagnato il cammino della Chiesa universale negli ultimi anni, si indica che per l’annuncio del vangelo ai giovani è importante che la comunità cristiana “sappia di casa”. Papa Francesco esorta i giovani a “fare casa”, ovvero fare quelle esperienze dove sentirsi uniti, dove sperimentare che è necessaria la collaborazione di tutti, dove imparare a perdonarsi (cfr. Christus vivit 217). Il documento finale del sinodo proponeva l’importanza di pensare: “un tempo destinato alla maturazione della vita cristiana adulta. Dovrebbe prevedere un distacco prolungato dagli ambienti e dalle relazioni abituali, ed essere costruita intorno ad almeno tre cardini indispensabili: un’esperienza di vita fraterna condivisa con educatori adulti che sia essenziale, sobria e rispettosa della casa comune; una proposta apostolica forte e significativa da vivere insieme; un’offerta di spiritualità radicata nella preghiera e nella vita sacramentale” (Documento Finale 161).

L’idea sinteticaRaccogliendo queste sollecitazioni e guardando l’esperienza di altre diocesi (come ad esempio quella di Vicenza) anche nella nostra diocesi vorremmo proporre una casa dove dei giovani per un anno possano fare esperienza di autonomia dalla famiglia, di fraternità, di servizio nella quotidianità, vivendo insieme. In un contesto in cui per i giovani è sempre più difficile uscire di casa, vorremmo porre un piccolo segno di sostegno ai giovani, facendo sperimentare uno stile di stare insieme fraterno.

Gli ingredientiNel progetto “fare casa” gli ingredienti sono: – la vita comune e fraterna in una canonica di un gruppo di 4-8 giovani per un anno continuando ciascuno le proprie attività ordinarie- il servizio dei più poveri secondo le disponibilità di tempo di ciascuno- la formazione relativa al servizio svolto e sull’esperienza di fraternità- l’accompagnamento dell’esperienza grazie ad una supervisione della vita fraterna e dei cammini personali- alcuni momenti di preghiera e discernimentoCi saranno degli incontri periodici e indispensabili di valutazione dell’esperienza e di formazione.

I destinatariGiovani dai 19 ai 30 anni, sia studenti che lavoratori, disoccupati o in ricerca. In base alla disponibilità di tempo di ciascuno, verrà pensato un percorso personalizzato di servizio.Ad un lavoratore verrà chiesto un servizio una volta alla settimana, ad uno studente 8-10 ore di servizio settimanali, ad un inoccupato 30 ore di servizio settimanali.

I costiLe parrocchie mettono i propri spazi a disposizione gratuitamente. Non viene chiesto un affitto, ma la casa deve essere autosufficiente. I membri della casa, in base alla situazione occupazionale, decideranno come dividersi le spese per le utenze e il vitto. Ci sarà una cassa comune per le spese condivise di vitto e alloggio.

I tempiIl progetto ha durata di un anno; tuttavia il giovane può entro i primi tre mesi di convivenza, tramite una valutazione personale, confermare o meno l’adesione al progetto. Se ci sono i candidati adatti il progetto potrebbe partire fin dall’autunno 2019 e durerà fino all’autunno 2020. È una vera scelta di “fare casa”: in via ordinaria non si ritorna nella famiglia di origine nei fine settimana o durante le vacanze.

La sedeL’esperienza avrà sede a Gorizia presso l’oratorio Pastor Angelicus

I posti a disposizione e l’adesioneSono disponibili da 4 a 8 posti. Le candidature vanno presentate entro il 15 luglio scrivendo a nicola.ban@arcidiocesi.gorizia.it. Seguirà un colloquio motivazionale. Entro il 30 luglio verrà data una risposta sulla possibilità o meno di vivere l’esperienza di “fare casa”.