Dialogo interreligioso fra soggetti “pensanti”

Nei mesi scorsi un piccolo gruppo di persone delle diocesi di Gorizia e Udine, con la presenza di presbiteri e laici, ha avviato un percorso di confronto per costituire ad Aquileia un centro di riflessione e dibattito su temi cruciali per il nostro contesto sociale, che possano rappresentare occasioni di incontro e dialogo fra soggetti di diverse provenienze culturali e religiose, credenti o non credenti, ma, parafrasando il card. Martini, “pensanti”. Il tema scelto per l’avvio dell’itinerario, che si trova ancora allo “statu nascenti” come proposta e sfida di coinvolgimento di diverse realtà dei nostri territori, è il dialogo interreligioso, con due incontri iniziali previsti nella sala Romana in piazza Capitolo ad Aquileia. Venerdì 15 novembre, alle ore 17.30, il biblista Santi Grasso e il teologo Federico Grosso si confronteranno su “S.O.S. Religioni: per un approccio al dialogo interreligioso”, con successivo dibattito aperto al pubblico. L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che si interrogano sull’attuale situazione di pluralismo religioso e i suoi possibili esiti: insegnanti di religione e di altre materie, operatori pastorali, persone di diverse confessioni religiose, ma anche coloro che, pur non riconoscendosi in alcuna appartenenza religiosa, ritengono importante comprendere come le religioni possano contribuire “alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà” (Documento Abu Dhabi, 4 febbraio 2019).   Da un punto di vista strettamente laico, Carlo Tullio-Altan, che proprio ad Aquileia è vissuto per molti anni, scriveva nel suo ultimo libro (2002): “…il fenomeno religioso, come fatto sociale totale, nelle sue diverse forme e versioni (e più o meno associato al fenomeno etnico), si presta in modo particolare a essere assunto come terreno di studio per la chiarificazione di molti e decisivi momenti della nuova età della globalizzazione, attraverso una comparazione sul piano storico fra le grandi religioni tuttora viventi”.Più recentemente il laico Umberto Eco, commentando le difficoltà delle giovani generazioni a riconoscere i personaggi rappresentati nella tradizione pittorica occidentale, in gran parte “sacra”, affermava: “Pertanto, al di là di ogni considerazione religiosa, e anche dal punto di vista più laico del mondo, occorre che i ragazzi abbiano a scuola una informazione di base su idee e tradizioni delle varie religioni. Pensare che non sia necessario equivale a dire che non bisogna insegnargli chi fossero Giove o Minerva perché erano solo fole per le vecchiette del Pireo. … quei tre quindicenni di cui dicevo, che non sapevano riconoscere i Re Magi, mi suggeriscono che anche l’ambiente di informazioni utili ne trasmetta sempre meno, e molte invece d’inutilissime”.La settimana successiva, 22 novembre, sempre alle ore 17.30, il tema del dialogo interreligioso si svilupperà tramite lavori di gruppo guidati, con conclusioni a cura di Santi Grasso e Federico Grosso.Il percorso continuerà nei primi mesi del prossimo anno: chiunque sia interessato a far crescere questa iniziativa di confronto e dialogo sarà invitato, durante gli incontri, a proporre la propria collaborazione in termini di contenuti da affrontare, di modalità organizzative e di presenza sul territorio.