Da Brindisi alla scoperta della nostra terra

Il gruppo di seminaristi della diocesi di Brindisi ha compiuto nelle scorse settimane un viaggio di tre giorni nella storia del Friuli Venezia Giulia che va dal primo secolo dopo Cristo alla Prima Guerra Mondiale.Accompagnati da i loro educatori don Andrea, rettore del seminario minore, don Giorgio, vicerettore, e don Sandro, padre spirituale del minore ed educatore presso il seminario maggiore di Molfetta, i sette seminaristi sono stati ospitati nel Seminario Interdiocesano di Castellerio.Una scelta insolita la loro, se paragonata a quella di località ben più gettonate dell’Italia, ma lodevole e che li ha premiati fin dal primo momento. Invitati da un loro compagno di studi, Michele Peris, di Beivars, dopo la prima sera passata in compagnia del rettore del seminario, don Loris Della Pietra e di mons. Sandro Piussi, davanti ad una pizza, i giorni successivi il gruppo ha visitato alcuni tra i luoghi più importanti della nostra regione tra le diocesi di Udine e Gorizia.Da Cividale a Castelmonte, da Gorizia a Grado, dai martiri Canziani alla Ecclesia Mater di Aquileia gli spunti non sono di certo mancati, né per gli amanti di storia, né per chi, come loro, ricerca anche un respiro di spiritualità. Quasi ad ogni tappa sono stati guidati e raggiunti dall’aiuto e dalla cura veramente attenta dei nostri presbiteri: don Loris e mons. Piussi a Udine e Cividale, don Francesco e don Mauro a San Canzian d’Isonzo, don Nicola e don Mirko ad Aquileia, mons. Michele a Grado e per concludere l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, che appena ricevuta la notizia della loro visita si è subito reso disponibile ed ha incontrato e pranzato con i brindisini ad Aquileia.Forse perché ancora troppo poco conosciuta e quindi “inaspettata”, la nostra terra ha lasciato il segno su questo gruppo molto unito  ed affiatato di Brindisi, dei quali uno, Mario, ha poi scritto con riconoscenza: “La storia che si respira in quei luoghi belli e affascinanti è anche la nostra storia: non solo la storia d’Italia, specialmente quella più recente, che ha visto il sacrificio delle vostre genti e dei nostri soldati inviati al fronte, ma anche quella della Chiesa, che ha avuto in Aquileia uno dei centri più importanti del cristianesimo europeo”.