Aggiornamento per una psicologia di condivisione

Oltre un centinaio di laici – e numerosi sacerdoti e religiose – hanno aderito al terzo appuntamento del ciclo di aggiornamento promosso dal Centro pastorale diocesano a favore dei sacerdoti e dei laici impegnati nei consigli pastorali parrocchiali. Nei due momenti – alla sera insieme nei locali della parrocchia di S. Nicolò a Monfalcone e il mattino seguente con i soli sacerdoti nelle sale della Comunità sacerdotale a Gorizia – è stato affrontato il tema “Le condizioni che favoriscono il lavorare insieme fra adulti”. Ha introdotto e guidato la riflessione con paziente energia don Andrea Peruffo di Vicenza.La riflessione –alla luce anche delle motivazioni teologiche e pastorali dei due precedenti incontri- ha aiutato i presenti a mettere al centro della riflessione comune e della ricerca proprio gli atteggiamenti tipici del lavorare insieme, i processi psicologici e sociologici, la complessità della partecipazione e i diversi itinerari di crescita delle persone e delle comunità.Altrettanto significativi –è stato rimarcato- sono da considerarsi i tempi di maturazione di tali processi, le esigenze dei gruppi, il ruolo dei leader, l’impegno per una partecipazione veramente partecipata nella quale sia possibile anche scegliere e motivare insieme i passi per essere veramente partecipi di un programma condiviso, l’attenzione alle mediazioni necessarie e soprattutto le garanzie di crescita per la comunità cristiana.Ogni collaborazione, poi, tiene in grande considerazione il territorio di riferimento e l’ascolto delle persone; soprattutto dei silenzi che diventano “parlanti” proprio perché svelano lo stato dei rapporti interpersonali e di gruppo e la loro capacità di convergere per la messa in pratica di azione educative.La capacità di dialogo tra adulti –infine- si configura con precise esigenze che riguarda le competenze delle persone, la loro crescita spirituale, ma anche la capacità di inclusione in un progetto autenticamente comunitario e secondo la esigenza specifica della continuità e della “collaborazione attiva.”