A tu per tu con la Buona Notizia

Organizzato dalla CEI, Ufficio Catechistico Nazionale, Settore dell’Apostolato Biblico, il XXVI corso per Animatori biblici si è tenuto ad Assisi, Santa Maria degli Angeli, dal 25 al 29 luglio. I lavori sono stati introdotti dal direttore dell’Ufficio, monsignor Bulgarelli che ha esordito sottolineando come non possa esistere catechesi senza riferimento alla Parola di Dio e come essa si collochi nella realtà che abbiamo davanti anche in riferimento al cammino sinodale. Alla luce delle sintesi trasmesse dalle diocesi emergono dati importanti che evidenziano una riduzione del 50% della frequentazione domenicale, il nulla rimasto dopo un assiduo lavoro sulle strutture (come e quando i Sacramenti), la poca attenzione alla Bibbia nel vivere quotidiano dei credenti…È necessaria una formazione aderente alla realtà che dia la possibilità di leggere con la fede l’oggi.Ecco allora il pieno sostegno alla proposta offerta dal corso per animatori Biblici, una strada nuova tra le molte che possono essere individuate per avvicinare alla Bibbia, conoscerla e viverla. La scelta è caduta sul metodo proposto dal gesuita, psicoterapeuta, direttore della scuola di Psicodramma biblico, padre Beppe Bertagna. La sua visione è chiara: mettere al primo posto la Parola di Dio e coniugarla con Giustizia e Verità; conoscere la Parola in profondità per far innamorare le persone. Obiettivo: se la Buona Notizia è buona, allora devi far capire cosa c’entra con la tua vita. La Bibbia offre storie, personaggi, vissuti che prima di conoscerli ce li rappresentiamo dentro. Lo psicodramma aiuta un gruppo ad entrare nelle vicende esistenziali di una scena, svela i vissuti dei personaggi. Cosa può aver pensato, ad esempio, Caino quando ha scoperto che Dio ha preferito l’offerta di suo fratello? Quali sono state le sue reazioni? Perché il suo cuore si è lasciato aggredire dal mostro dell’invidia? Qual è la verità esistenziale di questo testo? Bisogna tenere d’occhio la verità e la giustizia delle cose; mantenendo la fedeltà di un testo è necessario capire qual è la sua Verità esistenziale alla quale non si arriverà mai perché è la verità di quella persona in quel tempo. Si giungerà invece al verosimile, mettendo in gioco le capacità empatiche per riuscire a capire quello che il personaggio ha vissuto. Si parte da un set con spazio vuoto e si interpretano i vari ruoli liberi e, con assenza di giudizio, si dà vita ai personaggi. Il conduttore aiuta la persona ad entrare nel verosimile dove, nel passato di tanti anni fa, i fatti sono stati realtà e sono importanti perché hanno incontrato la Buona Notizia.  Ma cos’è la Buona Notizia?  È l’amore gratuito che esiste ma non basta, questo amore gratuito è possibile per me. Questo è un diritto egoistico che si può raggiungere. L’inferno è pensare che quell’amore sia per gli altri e non per me. È questo il significato di evangelizzare: aiutare le persone a comprendere il bisogno di sentirsi amati, far vedere il modo in cui Dio ci guarda. Ecco allora che padre Beppe ci ha guidati in questo percorso facendoci incontrare l’Indemoniato di Gerasa, l’Emorroissa, Elia, il Buon Ladrone, Giuda, Naaman il Siro, Zaccheo. Siamo entrati in questi personaggi, abbiamo dialogato con loro, ci siamo assunti i loro pesi, le loro angosce, abbiamo interpretato le loro ribellioni, ci siamo lasciati toccare e guarire dall’amore gratuito di Dio. Un percorso entusiasmante qual è la Parola quando parla direttamente e parla a te, uomo/donna di oggi. È il cuore dell’evangelizzazione: tutti gli uomini hanno bisogno di sentirsi amati.Quest’esperienza ha avvicinato ad uno dei metodi possibili per conoscere intimamente la Parola di Dio aprendo l’orizzonte verso strade nuove. È importante, come sottolinea don Candido, responsabile del settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio Catechistico CEI e curatore dell’iniziativa, conoscere diversi metodi interpretativi ma sempre e comunque è necessaria la formazione metodologica. La Bibbia è accessibile a tutti ma la sua comprensione in profondità richiede formazione ed esercizio. Chi lavora sul campo deve decidere come operare sulla base del destinatario; il catechista deve raggiungere tutti con intelligenza e flessibilità. Per chi vuole continuare l’esperienza dello psicodramma biblico questo è solo il primo passo, il percorso si realizza nella frequenza di una scuola diretta da padre Beppe a Milano. Ciascuno trovi la propria strada, è però importante comunicare e far circolare le notizie perché alle belle iniziative possano partecipare più persone. Il cammino cristiano è sempre e comunque insieme.