1^ domenica di Avvento: custodi del Creato

“Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano” (Mt. 24, 38)

[Un] ambito di responsabilità a cui siamo stati richiamati di recente da papa Francesco (cf l’enciclica Laudato si’) è quello verso il creato, verso l’ambiente in cui siamo inseriti. Una realtà che è un dono da rispettare, condividere e da valorizzare per poter consegnare questo mondo intatto e possibilmente migliorato alle generazioni future. Un atteggiamento da vivere ogni giorno, lì dove siamo, attuando quella che papa Francesco ha chiamato l’”ecologia della vita quotidiana”, che non riguarda solo il rispetto della natura, ma consiste nel prendersi cura della qualità degli ambienti di vita e delle relazioni da sviluppare in essi. [Dalla Lettera pastorale dell’Arcivescovo “Lettera al cristiano della domenica”, pag. 26 “La responsabilità verso l’ambiente”]

Per approfondire: lo spreco alimentare1,3 miliardi di tonnellate di cibo sono sprecate ogni anno nel mondo, 1/3 della produzione di alimenti finisce nella spazzatura. Circa la metà della frutta raccolta viene buttata prima di raggiungere il supermercato perché non risponde ai criteri di vendita imposti dall’Unione Europea (misure, dimensioni).Lo spreco alimentare è uno schiaffo ai 795 milioni di persone nel mondo che non hanno abbastanza da mangiare così ripartite: 511,7 milioni in Asia, 232,5 milioni in Africa, 34,3 milioni in America Latina e Caraibi e 14,7 milioni nei Paesi sviluppati (fonte Programma Alimentare mondiale). L’UNICEF stima che nel 2012 c’erano 200 milioni di bambini malnutriti nel mondo. La maggioranza di coloro che sono a rischio di morire a causa della mancanza di nutrimento vivono in zone rurale. L’unica fonte di sostentamento per loro è l’agricoltura e la pastorizia. Queste attività economiche risentono molto delle avversità metereologiche come ad esempio siccità e alluvioni.L’Eurostat nel 2014 stima in Europa che l’11% della popolazione è in povertà alimentare, in particolare in Italia è pari al 12,6% e cresce al 19% tra le famiglie numerose. Per povertà alimentare si intende chi non riesce a consumare un piatto di carne, pesce o equivalente vegetale ogni due giorni.Lo spreco alimentare è anche una causa di inquinamento. Stando a una ricerca scientifica dell’Università di Napoli, nel 2012 lo spreco alimentare in Italia ha toccato i 1.226 milioni di metri cubi d’acqua impiegata per la produzione del cibo che è poi stato gettato via senza essere consumato. Sul fronte delle emissioni, sono 24,5 i milioni di tonnellate di biossido di carbonio sprigionati inutilmente in atmosfera per produrre beni alimentari destinati alla pattumiera.

Cosa si può fare?

– Coltivate autonomamente le vostre verdure. Sono molti gli ortaggi che potete coltivare anche in vaso.- Pianificate i vostri pasti della settimana, vedete ciò che già avete in casa e adattate la lista della spesa così da consumare prima ciò che già avete in casa.- Imparate a conservare frutta e verdura correttamente, nell’ultimo cassonetto del frigo e, soprattutto, imparate a consumarla prima che marcisca.- Fate visita al mercatino locale, acquistate cibo fresco… evitate di andare al supermercato solo per accumulare punti sulla carta fedeltà!- Al mercatino acquistate patate, fagiolini o carote, anche se hanno un aspetto meno convenzionale. Abbandonate gli standard visivi e affidatevi alla vera naturalità degli ortaggi. Per questo prediligete i contadini locali piuttosto che prodotti industriali, in tal modo eviterete anche i fastidiosi imballaggi in polistirene.- Cercate di mangiare gli avanzi del pranzo a cena o provate a congelarli o ricucinarli con qualche simpatica ricetta.- Siate più consapevoli di ciò che mangiate! (fonte: www.ideegreen.it)