Sei lunghi lustri di testimonianza e fedeltà missionaria

Ieri sera il sonno tardava a venire perché ripensavo a trenta anni fa, quando abbiamo inaugurato la prima mostra missionaria a Villesse. Eravamo un piccolo gruppo di giovani donne decise a dare il via – in sordina – a un’iniziativa che nessuno allora avrebbe creduto durasse così tanto. Abbiamo imitato altri paesi vicini che già facevano la mostra con dei preziosi lavori di cucito e con il ricavato aiutavano i missionari goriziani in Costa d’Avorio.Nel nostro paese è stata particolarmente sentita questa iniziativa, alla quale ha sempre collaborato un alto numero di persone: donne, ragazze, mamme e nonne che sferruzzavano le fasce per i malati, così pure pittori, artisti, artigiani tra i quali Agnese e Agostino con lo storico calendario da tanti molto apprezzato. Pure i ragazzi, di anno in anno, si sono dati da fare con le loro bancarelle per rendere più bella la mostra.Naturalmente un grazie va rivolto alle persone che hanno acquistato il materiale fatto, le quali hanno contribuito molto con le loro generose offerte. Con il ricavato diverse volte abbiamo aiutato persone bisognose nel nostro paese e giovani preti inviati dalle loro diocesi a studiare a Roma. Ricordiamo con affetto le persone che non ci sono più. Hanno lavorato tanto con le loro mani e hanno lasciato il vuoto.Un pensiero va ai diversi parroci che si sono succeduti a Villesse e che ci hanno sostenuto. Abbiamo cominciato con don Fabrissin e continuato con don Pasquali, don Fontanot, don Zuttion, don Bellavite, don Frangiacomo: ci sono sempre stati vicino. Adesso c’è don Olivo che continua a sostenerci ed incoraggiarci. In questi trent’anni don Baldas ci teneva informati dei progressi nelle nostre missioni ed oggi un doveroso grazie al direttore don Gismano che è venuto a trovarci e ad inaugurare questa trentesima mostra missionaria.In trent’anni molte cose sono cambiate qui a Villesse ma anche nelle missioni africane. Sono cambiati anche i tipi di lavori esposti che seguono la moda e i gusti della gente. Soprattutto sono saliti gli anni di quelle giovani donne di trent’anni fa, oggi alle soglie della ’terza età’ (cioè vecchiette!) che fanno fatica a vedere il ricambio. Ma tra alti e bassi cercano di essere volenterose nel fare il bene possibile verso le persone più sfortunate di loro. E grazie a tutti coloro che vorranno visitare la mostra e contribuire con la loro generosità a far crescere la collaborazione missionaria.