Creare casa

Il Tempo di Pasqua ci regala come ogni anno la responsabilità della preghiera e la riflessione sulle vocazioni. Il tema che l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni propone per questa 61^ Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni che si celebra la quarta domenica di Pasqua è “Creare casa”. Esso intende accogliere l’invito di Papa Francesco per creare ambienti adeguati nei quali sperimentare il miracolo di una nuova nascita: “in tutte le nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più la nostra capacità di accoglienza cordiale […], le comunità come la parrocchia e la scuola dovrebbero offrire percorsi di amore gratuito e promozione, di affermazione e di crescita” (Cf. Francesco, Christus vivit, 216-217).
Comunità capaci di accogliere e generare vocazioni, cioè di far maturare i segni di vocazione che Dio stesso semina nei solchi nella vita di ciascuno, consapevoli che proprio questa maturazione corrisponde alla realizzazione della vita di ciascuno nella libertà.
Il Cammino Sinodale giunto al suo terzo anno ci sta aiutando a riscoprire la gioia e la fatica del camminare insieme, il lavoro fattivo e concreto del costruire cantieri capaci di immaginare gli elementi fecondi già presenti nell’oggi e che dischiudono il futuro; ci invita, come nell’icona dei discepoli di Èmmaus che stiamo leggendo in questo tempo pasquale, a riconoscere il viandante che si fa prossimo nel cammino e ospitarlo in casa perché là si manifesti nel suo volto del Signore Risorto (Lc 24,29).
Anche la vocazione ha bisogno di un terreno buono perché possa attecchire e di una casa nella quale fare Eucarestia, ringraziamento e benedizione per la Parola ricevuta e il dono di quella fraternità che è offerta della propria vita perché insieme agli altri diventi feconda nella carità, a servizio di tutti. Come la vita, ha bisogno di trovare uno spazio accogliente per nascere, crescere e maturare. Il desiderio di appartenere ad una persona o ad una comunità nasce da una frequentazione feriale e una conoscenza graduale di quella casa alla quale si sogna di appartenere per essere fecondi. “Creare casa” è un invito rivolto alle Chiese, alle comunità, alle parrocchie, ai presbitéri, alle famiglie, ai monasteri, agli uffici e luoghi di lavoro, alle scuole, ai luoghi di cura perché siano sempre più spazi capaci di quell’accoglienza cordiale e libera che fa crescere la vocazione sia di chi li abita che di chi li visita, diviene terreno fecondo di nuove vocazioni.

Scoprire la propria vocazione è impegnativo! In un mondo nel quale tutto sembra fluido e nulla davvero solido e capace di creare attaccamenti definitivi, per scoprire la propria vocazione ci vuole coraggio. Il coraggio di mettersi in gioco come ci suggerisce Papa Francesco nel suo Messaggio per questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni:
“Per tutto questo dico, ancora una volta, come durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona: “Rise up! – Alzatevi!”. Svegliamoci dal sonno, usciamo dall’indifferenza, apriamo le sbarre della prigione in cui a volte ci siamo rinchiusi, perché ciascuno di noi possa scoprire la propria vocazione nella Chiesa e nel mondo e diventare pellegrino di speranza e artefice di pace! Appassioniamoci alla vita e impegniamoci nella cura amorevole di coloro che ci stanno accanto e dell’ambiente che abitiamo. Ve lo ripeto: abbiate il coraggio di mettervi in gioco! Don Oreste Benzi, un infaticabile apostolo della carità, sempre dalla parte degli ultimi e degli indifesi, ripeteva che nessuno è così povero da non aver qualcosa da dare, e nessuno è così ricco da non aver bisogno di ricevere qualcosa”.
Intuire la propria vocazione è discernere il calore del divino – ha il volto di Cristo e il sapore dei suoi gesti – il volto di una persona che si accende di una luce particolare nella quale ci si riconosce chiamati come sposi, il mistero di una Chiesa che si desidera servire come ministri ordinati, una famiglia religiosa che chiama ad una appartenenza e ad una consacrazione particolare, una storia di relazioni quotidiane per il quale adoperarsi semplicemente con il lavoro delle proprie mani.
Quest’anno la nostra preghiera fervente per le vocazioni assume anche il tono di un rendimento di grazie a Dio. Rendiamo grazie per i due giovani che hanno iniziato l’anno propedeutico in vista della formazione sacerdotale, Marco e Mirko; ringraziamo il Signore per le ordinazioni che avremo la gioia di celebrare nella suggestiva cornice della Basilica di Aquileia domenica 19 maggio Solennità di Pentecoste: l’ordinazione diaconale di Lionello Paoletti e l’ordinazione sacerdotale di don Matteo Marega. Tutti loro, assieme agli altri seminaristi del Seminario Interdiocesano di Castellerio, custodiamo nel cuore e presentiamo nella nostra preghiera.
Sabato 20 aprile alle ore 15.00 in Chiesa a San Nicolò a Monfalcone – a cura del gruppo delle Zelatrici – ci raccoglieremo con la preghiera di un Santo Rosario vocazionale con il quale chiederemo il dono di cuori aperti e ospitali, capaci di “Creare casa”.

don Giulio Boldrin, Incaricato diocesano Pastorale vocazionale