Della Meloni e non solo

È successa una cosa mai accaduta prima, di rilievo nazionale, su cui merita soffermarsi: la Premier italiana, ha annunciato la propria separazione dal compagno via social, usando le piattaforme di Instagram e Facebook. Un post qualunque, così come lo farebbe una giovane delusa, accompagnato da una foto a ritrarre uno dei tanti bei momenti familiari […]

3 Novembre 2023

È successa una cosa mai accaduta prima, di rilievo nazionale, su cui merita soffermarsi: la Premier italiana, ha annunciato la propria separazione dal compagno via social, usando le piattaforme di Instagram e Facebook. Un post qualunque, così come lo farebbe una giovane delusa, accompagnato da una foto a ritrarre uno dei tanti bei momenti familiari vissuti. Uno sfogo personale premiato con milioni di like.
Questa non è solo una notizia di gossip, è anche un fatto apripista (in realtà il primo fu lo struggente saluto dell’ex Premier Conte alla sostituzione con il nuovo Draghi) di un modo ancora più diretto di colloquiare con gli elettori dove viene confessato pubblicamente un malessere, una debolezza umana individuale a fronte del bisogno collettivo di certezze per garantire la migliore guida del Paese.
Non solo, ci sono altre due importanti novità: per la prima volta accanto al Premier c’è un “first man” (e non, come sempre sinora accaduto, una “first lady”) e poi anch’egli è un personaggio pubblico, un giornalista televisivo (mentre, di solito, la compagna del Premier di turno era quasi sempre lontana dai riflettori).
Era inevitabile dunque che i panni sporchi venissero lavati in pubblico.
Questa la cronologia: l’ideatore di un programma di satira (delle reti Mediaset) ha mostrato due “fuori onda” dove il compagno-consorte si comportava da gradasso, arrogante, volgare, al limite della molestia verso le colleghe. Al secondo di questi, la Premier ha deciso di smarcarsi dall’imbarazzo montante ricorrendo appunto al post sui social (senza passare, come di consueto, dal proprio ufficio stampa) chiudendo così la relazione in tronco e lanciando altresì un monito verso chi pensava di approfittarsene ricattandola (con una sorta di automotivazionale che suona più o meno così: “io sono pietra e chi è goccia resta acqua”).
La maggioranza politica, sia filo governativa che antagonista, le ha tributato un plauso per la sua risoluta fermezza, una minoranza ha urlato al complotto premeditato.
Resta in ogni caso il fatto inequivocabile che tutto questo sia avvenuto sullo sfondo di un riequilibrio di poteri fra generi che il Paese Italia, sinora, non aveva mai di fatto affrontato o comunque mai così pubblicamente e ad alto livello istituzionale.
Generalmente, difatti, si contano sulle dita di una mano le donne di potere dove i propri consorti poi restano un passo indietro alle proprie compagne e spesso questi “mariti consorti” sono comunque alti professionisti impegnati ai vertici delle proprie rispettive carriere (mentre ora la differenza di caratura fra i due protagonisti rivela uno squilibrio di potere chiaro e lampante).
C’erano già dei segnali premonitori che questo gap familiare, per la prima volta al maschile, prima o poi sarebbe imploso lì dove il compagno era già ripetutamente pubblicamente intervenuto in faccende di politica interna ed internazionale e con la tipica grossolanità di modi da maschio alfa che, seppur molti maschietti poi ne hanno preso le distanze nascondendo il sasso dietro la schiena, sono molto in uso nel mondo del lavoro.
Comunque la si pensi, tanta esuberanza da orgoglio masculo ferito è stata licenziata con una decina di righe sui social. Quando si dice che “una parola è poco e due sono troppe”.
Una lezione di parità di genere che vale mille dibattiti.

 

(foto: Presidenza del Consiglio dei Ministri)