Missione e sinodalità

Il mese di ottobre, nella Chiesa italiana, è particolarmente dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese, quest’anno il 24 ottobre. Ogni anno questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le comunità cristiane sparse nel mondo, oltre all’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono persecuzione.Dal punto di vista pastorale, il “mese missionario” diventa l’occasione per aiutare le nostre comunità e i tutti i credenti ad alimentare la propria “missione” nella Chiesa e nel mondo.Il tema proposto per quest’anno viene a completare un percorso triennale di formazione missionaria che è stato pensato come sviluppo del Mese Missionario Straordinario voluto da Papa Francesco nel 2019. Per poter comprenderne meglio il senso e il valore del tema proposto è bene ricordarne la sequenza: “Battezzati e inviati” nel 2019 dove eravamo invitati a riscoprire la vocazione missionaria che è di tutti i battezzati; “Tessitori di Fraternità” lo scorso anno, per vivere il progetto di Gesù come discepoli che amano come Lui ha amato; “Testimoni e Profeti” quest’anno, per annunciare il Regno di Dio, che verrà e che è già germogliato in mezzo a noi con persone che sanno guardare la realtà “con gli occhi di Dio”.Quest’anno inoltre, saremo chiamati a condividere la fase di avvio del cammino sinodale della Chiesa italiana che avrà come focus il tema della sinodalità. La sinodalità, in questo contesto ecclesiologico, indica lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa Popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice. Anche la Missione deve confrontarsi con questo cammino di Chiesa. Siamo invitati a guardare questo tempo che viviamo e la realtà che ci circonda con occhi di fiducia e di speranza. Il Regno di Dio non è solo una promessa per un futuro che sentiamo ancora troppo lontano; il suo Regno è già inaugurato, è già presente: ne possiamo leggere i segni e, da autentici missionari, lo facciamo conoscere perché sia una speranza rigeneratrice per tutti.Anche il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale ci esorta ad essere testimoni e profeti, con lo stesso coraggio di Pietro e Giovanni che, davanti ai capi del popolo e agli anziani, non hanno paura di dire: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20). Il Papa dice: “Nel contesto attuale c’è bisogno urgente di missionari di speranza che, unti dal Signore, siano capaci di ricordare profeticamente che nessuno si salva da solo”.Martedì 5 ottobre nella chiesa di San Nicolò a Monfalcone, riuniti davanti a Gesù-Eucarestia abbiamo pregato per i nostri missionari. Di fronte a tante situazioni di scoraggiamento perché non vedere anche qualcosa di buono? In fin dei conti, come si dice, fa più rumore un albero che cade che tanti germogli che nascono. Il ritorno di Ivana Cossar per il Burkina Faso e di Claudia Pontel per la Costa d’Avorio a cui si sono affiancati due giovani in Servizio Civile Universale, la tenacia di don Michele Stevanato, di don Aldo Vittor e di Anna Medeossi ci fanno sperare che qualche seme di speranza potrà germogliare.L’appuntamento per tutti è per la Veglia Missionaria di venerdì 22 ottobre alle ore 20.30 in Duomo a Cervignano, dove riscopriremo la figura luminosa di Giovanna Rizzardo.