Il saluto ed il “grazie” a Fra Fulgenzio

Fra Fulgenzio è un frate. Lo si riconosce dalla veste, dal parlare e dall’agire. Tutto veneto secondo le sue origini e tutto secondo san Francesco, patrono di tutti e in particolare della sua famiglia, quella dei frati. Dopo la vocazione e la formazione, una vita a Barbana. Da sempre il suo nome e la sua figura sono collegate indissolubilmente con la storia del glorioso santuario mariano posto in mezzo all’Isola di Grado. Presenza insostituibile per far funzionare una macchina che ogni anno ha incontrato migliaia e miglia di fedeli; persone e gruppi che, in definitiva, hanno trovato nel religioso – fatto tutto di semplicità e trasparenza, ma anche intraprendenza – una notevole capacità di rispondere a tutte le richieste, meno che a quelle impossibili! Ma niente è impossibile per un anima bella di credente, forte e consistente, concreto e  sempre a disposizione per ogni urgenza e necessità. Per frate Fulgenzio le distinzioni fra materiali e spirituali, proprio non esistevano. Egli è stato a disposizione di tutti in ogni momento perché tutti potessero gioire di vivere nel santuario della Madre di Dio, bene accolti e capaci di vivere una profonda esperienza religiosa di fede vissuta. Come la sua –  semplice e buona – tutta dedicata al prossimo, rude ed insieme sensibile perché amante del concreto della vita e perché conoscitore dell’animo umano e delle gioie e tragedie della vita.Una fede che cancellava ogni burocrazia perché è affidamento e consolazione, prima che dottrina o proclamazione di principi. Una fede che diventa custodia e cura, interessandosi delle questioni minute della vita e, insieme capace di far emergere la dimensione veramente religiosa, caratterizzata da una gioia prorompente, da una giusta ironia e da un calorosa esperienza della vita. La catechesi che aveva e ha sulla bocca non era preparata, aveva e ha il linguaggio della quotidianità e la forza del vivere con la determinazione del credere.Dire grazie ad un uomo come questo non è semplice, né facile. Domenica 23 agosto, a nome di quanti lo hanno conosciuto, ha provato a farlo – dopo i saluti al santuario di Barbana in seguito all’avvicendamento – la comunità francescana ricostituita al santuario della Marcelliana.Frà Fulgenzio vi ha sostato per un periodo di riposo e recupero dopo l’infarto che lo ha colpito circa un anno fa. Gli si sono stretti attorno i confratelli religiosi e la gente della comunità. I superiori dal Veneto, il parroco del duomo ed il decano in rappresentanza della comunità presbiterale e decanale. Un saluto ricco di fraternità nello spirito di San Francesco e di commozione, come si deve, in una comunità cristiana. Grazie, fra Fulgenzio!